AIUTATECI. STIAMO MORENDO TUTTI

NAPOLI – È giunto il momento di dire basta definitivamente. Basta. Ci avete rotto i maroni nelle loro profondità. Le vostre bugie, cazzate, menzogne, prese per i fondelli, superiorità inesistente, hanno portato alla morte un’intera regione. La Campania può annoverarsi tra le più belle al mondo, ma per colpa di una banda di inadeguati è ultima e non decolla.
Ora basta. Ogni estate dobbiamo assistere a fumarole gratuite e, guarda caso, porco giuda, al centro ci sono sempre i rifiuti. Si muore, lo volete capire. Ma giratevi un po’ intorno, rendetevi conto di quante persone ogni giorno scoprono di avere un tumore. Per loro inizia un calvario che finisce solo con la morte.
Un’era sporca iniziata con le giunte Bassolino, di quella sinistra solo buona a parlare e combinare guai, e non è mai più finita. Chiunque ha governato non ha mai risolto il problema. I rifiuti continuano ad essere il nostro dramma, la nostra rovina, la nostra eterna sofferenza. Una regione buona a nulla, che non riesce mai a superare la questione prodotta dall’irresponsabilità politica in toto. Con cittadini complici affamati del sistema. Non sanno reagire, subiscono come pecore messe nel pascolo per farle stare buone.
Ieri l’ennesimo incendio di balle di plastica. Un fumo intenso e nero ha avvolto la vita delle persone. Chissà quanti di essi si ammaleranno di tumore nei prossimi anni per aver respirato quello schifo.
La regione Campania muore sotto i colpi dei rifiuti, muore per mancanza di lavoro, muore per via di una classe dirigente la peggiore esistente al mondo, muore perché a tutti non interessa quello che succede dalle nostre parti.
Non ne possiamo più, qui stiamo MORENDO TUTTI. Cittadini, aiutatevi, combattete il dramma, perché non è bello vedere un figlio, un padre, una madre, un familiare stretto, un amico/a, che soffre in un letto e vederlo spegnere silenziosamente. Siamo tutti complici di questo immane dramma. Il nostro silenzio ci sta ammazzando. Aiutiamoci prima che sia troppo tardi per tutti, soprattutto, per tutti quelli che verranno dopo di noi e dovranno maledirci per avere taciuto.