Il governo Draghi potrebbe essere giunto al capolinea. Mentre alla camera le cose sono andate tranquille, al Senato la situazione potrebbe capovolgersi e portare il Premier a salire al Quirinale per mettere nelle mani del capo dello stato le sue dimissioni.
Infatti nei corridoi del Senato il sentore è di una resa del Movimento Cinque Stelle, che potrebbe non votare la fiducia al governo o di astenersi o uscire dall’Aula. Queste sono le ipotesi paventate in queste ore che circolano insistentemente in ambienti ben informati. Infatti sono molti i parlamentari grillini, due terzi dei senatori, che hanno chiesto di togliere l’appoggio al governo. Una situazione per niente serena a differenza della camera che ieri ha visto passare la fiducia a Draghi. Tutto deriva dal malcontento di molti senatori, che chiedono a gran voce di porre fine a un governo che continua a mettere in dubbio i punti cardini del movimento, a partire dal reddito di cittadinanza e il salario minimo.
Lo strappo potrebbe riportare all’interno del movimento Alessandro di Battista, che dopo l’uscita di Di Maio diventerebbe un punto di riferimento di non poco conto. Il provvedimento del governo deve essere convertito in legge entro e non oltre il 16 luglio. Quindi i tempi per mediare sono strettissimi.