ROMA- L’editoria sta soffrendo la peggiore crisi mai avvenuta. Sia quella dell’informazione sia quella dei libri, soffre una situazione di stallo dove nessuno legge più. Stiamo diventando un paese di analfabeti o i social stanno portando gli italiani a diventare schiavi di tecnologie che non portano a nulla. ci troviamo anche dinanzi ad un’informazione di scarsa qualità, e un editoria dove gli editori non fanno più gli editori. Dalla’latra parte troviamo le istituzioni che poca importa se la cultura sta morendo. A farne le spese di questo fenomeno di menefreghismo sono le future generazioni.
A poche ore dalla chiusura del Salone del Libro di Torino si evidenzia una caduta di lettori e, soprattutto al sud, i lettori diminuiscono in maniera considerevole. L’evento milanese prima del salone del libro di Torino ha evidenziato lo strapotere della kermesse torinese che ha raddoppiato le presenze. Dai dati risulta che la sud i lettori sono di meno, nonostante ciò nessuno fa nulla per portare nel mezzogiorno eventi capaci di attrarre la curiosità dei lettori. La colpa, chiaramente, e di chi fa editoria al sud, incapace di organizzarsi e creare quei giusti strumenti di comunicazione tra editoria e cliente finale.
Il sud muore anche di cultura, e nessuno si rende conto che senza la cultura nessuna società si muove. I dati Istat del 2015 hanno evidenziato un ulteriore differenza tra le due aree geografiche del bel paese. La ricerca rivelò che i non lettori -quelli che non hanno aperto nemmeno un libro in 12 mesi- nel Mezzogiorno sono al 69,3%. il primato negativo nella graduatoria regionale spetta a Campania (71%) e Puglia (70,2%). Mentre al nord la differenza è abissale, dove i lettori superano il 50%. Cosa ancora più grave, al sud mancano le librerie, concentrate prevalentemente nelle grosse città. Oltre al fatto che le librerie assorbono il 40% dei ricavi dell’editore quindi diventa difficile fare l’editore nelle aree del mezzogiorno. C’è da dire che però il mezzogiorno è forte di editori che hanno fatto la storia editoriale del mezzogiorno. Ma al salone del libro si evidenziato come sono state forte le vendite dei tanti piccoli editori che nascono e cercano di ritagliarsi uno spazio sufficiente a dare spazio a sconosciuti autori. Proprio al Salone del Libro la vivacità di tanti coraggiosi editori meridionali è stata premiata dall’attenzione e dalle vendite.
Solo quest’anno a Napoli torna una fiera dell’editoria con Ricomincio dai libri, che sarà ospitata dall’ex Ospedale della Pace, in Via Tribunali, dal 29 settembre all’1 ottobre. Il sud non è da meno a Torino o Milano, anzi, il sud offre più autori del nord, tutti sconosciuti che meritano di essere letti. Ma se non si creano le giuste condizioni, il meridione soffoca nella palude del nulla, e anche l’editoria sarà destinata a morire, sia quella dell’informazione sia quella dei libri.