ROMA – Possiamo chiamarla benissimo la sala lobby per gli amici del potere. Una sale di alta classe, con divanetti in pelle, sala conferenze e postazioni con computer, area wi-fi e un collegamento agli impianti a circuito chiuso per seguire i lavori parlamentari. La sala ospiterà i rappresentanti dei soggetti (persone giuridiche e fisiche) regolarmente iscritti nell’apposito registro. La sala è aperta da ieri nel corridoio dei presidenti, alle spalle dell’Emiciclo, sul lato opposto del Transatlantico di Montecitorio.
Chi sono questi lobbisti, il cui elenco è pubblico, sono tutte persone che fanno parte del grande entourage dell’alta classe di questa nazione. Ci sono le grandi partecipate di Stato, come Leonardo, Enel , Eni, Anas, Ferrovie dello Stato, Fincantieri e Poste Italiane. Grandi aziende come Italgas e Alitalia Sai, i colossi dell’informazione televisiva (Rai e Sky) e del tabacco (Imperial Tobacco Italia e British American Tobacco). Ma non è tutto. Nel Registro c’è posto anche per l’Associazione bancaria italiana, l’Istituto centrale banche popolari, Associazione nazionale banche popolari italiane, Legacoop, Confcooperative e Ance. Tutti soggetti che prima prendevano d’assalto l’emiciclo ed ora non potranno più fare, e dovranno posizionarsi nella sala a loro dedicata. A ciascuno di questi soggetti giuridici non potranno essere rilasciate più di due autorizzazioni di accesso (salvo eccezioni) come da regolamento. I soggetti rappresentanti di interessi è vietato l’accesso “al Transatlantico e agli spazi antistanti le aule delle Commissioni e degli organi parlamentari”.
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