La situazione è critica e l’allerta covid impone al governo di decidere per le prossime amministrative. Dalle prime voci di corridoio l’intenzione del governo è quella di andare al voto tra settembre o ottobre. Si sta ripetendo lo stesso errore dello scorso anno, quando per le regionali dello scorso anno si riaprirono le scuole e poi furono chiuse di nuovo dopo una settimana per consentire il voto. Oltretutto in un momento dove la seconda ondata aveva già iniziato a contagiare.
Si sta scrivendo la stessa pagina dello scorso anno, poi andare al voto a settembre-ottobre significa riaprire e richiudere le scuole nei territori interessati al voto. Non solo, c’è l’incognita di cosa succede in quel periodo.
Ci sono le Regionali in Calabria dell’11 aprile, le suppletive a Siena, le amministrative che si terranno in circa 1.200 Comuni. Tra questi metropoli come Roma, Milano, Napoli, Torino. Il rinvio è sul tavolo del titolare del Viminale Luciana Lamorgese. L’istruttoria è stata conclusa, manca il decreto legge necessario per concretizzare lo slittamento. L’ipotesi sul tavolo è di una sola data per Regionali calabresi e Comunali. Il decreto potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri già giovedì o nei prossimi giorni. Guardando cosa è successo lo scorso anno, con il clima che è un deterrente naturale per frenare la corsa del virus, la data migliore per andare al voto sarebbe il mese di luglio. Le scuole sono chiuse e il clima favorevole aiuta a non creare condizioni di pericolo.
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