Al di là delle personale posizione nei confronti dei vaccini, si può dire che si sono fatti troppi errori e si è iniziati a vaccinare dalla coda e non dalla testa. Ancora una volta ci troviamo in una nazione dalle enormi incapacità decisionali. Si fa solo propaganda mediatica come è avvenuto, appunto, sin dall’inizio intorno ai vaccini. L’obiettivo principale delle vaccinazioni doveva essere quello di fermare le morti. Ebbene, bisognava iniziare dalle fasce più a rischio, che erano quelle che sono ricorse più di tutte alle cure degli ospedali. Tra questi ci sono gli anziani, che sono stati il numero maggiore di morti dall’inizio dell’epidemia. Per fare una vaccinazione corretta ed evitare morti, bisognava iniziare dagli over 80 per poi scendere verso i 70enni e cosi via. In contemporanea si doveva vaccinare tutti quei soggetti malati e con patologie che mettevano a rischio la vita una volta preso il virus. Finite queste categorie si vaccinava in contemporanea i sanitari e tutti i lavoratori in contatto col pubblico, per poi passare a tutti i lavoratori di grandi, medie e piccole aziende che sono il tessuto che ogni giorno si sposta con i mezzi pubblici. Solo in ultimo si partiva con la vaccinazione di massa che comprendeva tutta la fascia di popolazione e categorie. Invece hanno fatto il contrario.
I dati dei vaccini in Italia, dicono proprio questo. Ci sono regioni in cui, ormai ad aprile, si è vaccinata una percentuale irrisoria di over 80, ossia la categoria considerata a maggior rischio. Alla fine di dicembre si era detto che subito dopo il personale sanitario sarebbero stati vaccinati i 4 milioni 442 mila italiani che hanno più di ottant’anni. Tre mesi dopo un milione e mezzo di essi deve ancora ricevere la prima dose, mentre sono stati vaccinati 8 milioni 700 mila italiani. Non si capisce perché altri soggetti, che molto probabilmente potevano aspettare, sono riusciti a vaccinarsi prima di chi invece ne ha bisogno.
Se si voleva alleggerire gli ospedali le prime categorie da tutelare in pieno erano proprio tutti gli anziani e tutti quelli con malattie gravi e non gravi, forse prima degli stessi sanitari, poiché meno gente entrava negli ospedali meno rischio avevano i sanitari. Una vergogna tutta italiana. È tutto così assurdo quello che sta succedendo in Italia dall’inizio dell’epidemia, che a volte monta la rabbia. Ci sono molte domande che in questo momento rimarranno in evase, ma il tempo è galantuomo e tutti gli errori commessi verranno alla luce col tempo.