Estate 2017. Roma. Nell’arena del Colosseo, è in corso l’allestimento dell’ “Andrea Bocelli Show”, spettacolo a scopo benefico che verrà trasmesso in diretta su Rai Uno. Il celebre tenore, iniziate le prove con l’esecuzione dell’aria “Nessun dorma“, tratta dalla “Turandot” di Giacomo Puccini, viene interrotto dai tecnici del suono per effettuare una verifica. Sedutosi su di uno sgabello, in compagnia di un assistente, è avvicinato dall’addetto alla prova microfono: “Mi scusi, signor Bocelli,ma dovrebbe ripetere delle frasi per tarare l’audio!…”, sussurra, balbettando emozionato, il ragazzo sulla ventina, alla sua prima esperienza di lavoro. “Oh, ma perché balbetti?…non dirmi che è per causa mia?…”, domanda Bocelli al ventenne, che annuisce con un cenno del capo, per poi confessare: “Il fatto è che io…io la ammiro molto, come tenore, come cantante, intendo…”. “Tu canti, non è vero?…”,domanda l’artista con tono incuriosito. “Ma come ha fatto?, come ha fatto a capirlo?…Sì, canto!…”, risponde il ragazzo, subito interrotto dal tenore: “Ti piacerebbe fare il cantante lirico, vero?…magari, studi anche canto?…”, cerca di approfondire il cantante. “Sì, ma come ha fatto?…lei non mi conosce…”, chiede,meravigliato, il ragazzo. “Come ho fatto a capirlo, dici?…Mi è bastato ascoltare la musica del tuo silenzio…e la tua emozione…”, spiega Bocelli, continuando: “Perché non puoi cantare?…perché tu non canti, vero?…”. “Sa anche questo, signor Bocelli?…sì, è vero, non posso!…Il fatto è che le lezioni di canto costano e io devo aiutare la mia famiglia, devo lavorare …così, il sogno di diventare cantante ho dovuto riporlo nel cassetto…Sa che cosa penso?, che le persone come me non possano proprio permetterselo di sognare, se non a costo di farsi male, molto male!…Ad ogni modo, sono felice di aver trovato questo lavoro, perché riesco comunque ad essere immerso nella musica…e a conoscere artisti come lei!…”, si schermisce il ragazzo. “Lascia stare…non sono mica Pavarotti!”, esclama con autoironia il cantante lirico-pop, proseguendo, “…però, quello che hai detto non mi piace affatto…No, non è vero che ci sono sogni impossibili da realizzare…Guarda me, per esempio: se avessi ragionato come te, non avrei mai fatto il tenore..insomma, vista la mia malattia, vista la cecità, sarei dovuto restare chiuso in casa…quindi, non averi pootuto nemmeno praticare l’equitazione e cavalcare…Insomma: il fatto che tu abbia delle difficoltà economiche non vuol dire che tu debba rinunciare al tuo sogno di diventare un tenore…ci sono sempre delle borse di studio per entratre in Conservatorio o no?…Senti, facciamo una cosa…siccome, l’idea che un giovane rinunci alle sue passioni proprio non mi va giù, penserò io a metterti in contatto con il direttore del Conservatorio Santa Cecelia di Roma…Lì, ti faranno un esame, quindi dovrai prepararti e a questo penserò sempre io…Se sarai bravo e darai prova di avere talento, entrerari , sennò , vorrà dire che ci avrai provato e domani, non avrai rimpianti!…”. “Io non so come ringraziarla, Signor Bocelli!…ma perché fa questo per me? neppure mi conosce!…”, domanda il ventenne,cui il tenore risponde, chiosando: “Bella domanda!…per restituire qualcosa, e non sarà mai abbastanza, della fortuna che ho avuto!…perché io sono stato e sono un uomo molto fortunato!…Ricorda: “Nella vita, non si diventa grandi con i “se”, ma con i nonstante!”.
“La voce, lo stesso talento, è un dono del cielo, il successo mai un valore in sé e i soldi uno strumento : molto utile o molto pericoloso, secondo l’uso che se ne fa”. Così, il tenore Andrea Bocelli, in un’intervista rilasciata qualche anno fa al settimanale “Vanity Fair“. Nato a La Sterza, frazione di Lajatico (comune in provincia di Pisa), il 22 settembre 1958, da Edi Aringhieri e da Alessandro Bocelli, proprietari di un’azienda agricola e di un’attività specializzata nella produzione e nel commercio di macchine agricole,ipovedente dalla nascita, per via di un glaucoma congenito, a sei anni, entra in un collegio di Reggio Emilia dove impara a leggere in Braille. A dodici anni, però, colpito da una pallonata agli occhi durante una partita di calcio, perde definitivamente la vista. Appassionatosi al canto già da bambino, grazie a uno zio, ed entrato nel coro di varie parrocchie di Valdera (Pisa), partecipa a diversi concorsi canori, vincendone alcuni. Poi, terminato il Liceo, si laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa e, contemporaneamente , si diploma in Canto lirico presso il Conservatorio Giacomo Puccini della Spezia, alternando allo studio le serate di pianobar nei locali della provincia. Pubblicato nel 1982 il primo 45 giri “Amico mio/Quando“, per la casa discografica Lido, nel 1990 sigla un contratto con la Virgin Dischi, per la quale pubblica il secondo 45 giri “Il diavolo e l’angelo/ Proprio tu“. La svolta vera e propria ,però, arriva solo nel 1992, quando collabora con Zucchero Fornaciari, impegnato nella registrazione del brano “Miserere“, inciso in duetto insieme con il tenore Luciano Pavarotti, per il quale registra un provino. Notato da Michele Torpedine, manager di Zucchero, per la capacità di adattare la voce tenorile al genere della musica pop, firma un contratto con la Sugar di Caterina Caselli e nel 1994 partecipa, vincendolo, al Festival di Sanremo,nella categoria “Nuove Proposte”, con la canzone “Il mare calmo della sera“, scritta dallo stesso Zucchero e da Gloria Nuti. Non trascurata l’opera e il canto lirico, studiati sin da bambino, ottiene un ruolo nel Macbeth di Giuseppe Verdi, debuttando a Pisa, per poi girare i teatri italiani. Nuovamente in gara al “Festival della canzone”, con il brano “Con te partirò“, nel 1996, pubblica l’album “Romanza“,prima raccolta, che presto si rivela il disco più venduto nel mondo con oltre 20 milioni di copie, grazie a canzoni come “Vivo per lei”, riedizione di un brano degli O.R.O, scritto e arrangiato dal cantautore Gatto Panceri e cantato in duetto con Giorgia. Pubblicati i dischi “Viaggio italiano” e “Aria-The Opera album“, serie di incisioni di arie di Puccini, Verdi, Donizetti e Schubert, nel 1999 canta con la soprano Cecilia Gasdia ne “La vedova allegra” di Franz Lehàr, rappresentata all’Arena di Verona e trasmessa su Rai Uno. Alla vigilia del nuovo Millennio, invece, registra l’album “Arie sacre“, realizzato con l’orchestra e il coro dell’Accademia di Santa Cecilia, diretta da Myung-Whun Chung, raggiungendo il primo,il secondo e il terzo posto delle classifiche americane. Poi, fra il 2000 e il 2011 si dedica alla Lirica, interpretando numerosi melodrammi: “La Bohème” e “Tosca” di Puccini, dirette entrambe da Zubin Mehta, e “Carmen” , pubblicando anche dischi come: “Sentimento“, contenente romanze di Francesco Paolo Tosti, Luigi Denza e Stanislao Gastaldon, vincitore di due Brit Awards per il miglior album e il miglior album classico, “Incanto” e “We All Love Ennio Morricone” , album dedicato al compositore e direttore d’orchestra, per cui incide il brano “Conradiana“. Esibitosi nel Requiem di Verdi, nell’Ave Verum Corpus di Mozart, nella Messa di Gloria di Puccini, è protagonista di un concerto a scopo benefico, per la ricostruzione del Conservatorio di musica dell’Aquila, distrutto nel terremoto del 2009, trasmesso su Rai Uno dal Colosseo e condotto da Milly Carlucci. Insignito del Premio Faraglioni aCapri, in occasione della quarta edizione del Festival del Cinema di Roma, ricopre il ruolo di Cavaradossi , accanto a Monica Bellucci, nel cortometraggio “Omaggio a Roma“, diretto da Franco Zeffirelli e patrocinato dal Comune per promuovere all’estero l’immagine della Capitale. Debuttato alla Carnegie Hall di New York con un triplice concerto acustico di musica sacra e leader, ottiene il Premio Vittorio De Sica,consegnatogli dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, cui segue la registrazione del disco natalizio “My Christmas“, omaggio a Caruso e Frank Sinatra. Pubblicato il libro autobiografico “La musica del silenzio“, edito da De Agostini, esordisce al Metropolitan Opera House di New York, interpretando arie di epoca barocca e leader e partecipa all’evento Great Lawn al Central Park, accanto ad artisti come Célin Dion e Tony Bennett, accompagnato dalla New York Philharmonic Orchestra, diretta da Alan Gillbert. Nel 2012, alternata all’opera “Roméo et Juliette” di Charles Gounod, diretta da Fabio Lusi , l’incisione dell’album “Opera“, raccolta di arie di celebri melodrammi, non trascura il pop: registra infatti il disco “Passione“, cover di canzoni d’amore, balzato ai primi posti delle classifiche internazionali. Partecipato al Festival di Sanremo ,condotto da Fabio Fazio e Luciana Lettizzetto, in qualità di ospite d’onore, e all’evento televisivo “Lo Spettacolo deve continuare”, presentato da Antonella Clerici e trasmesso su Rai Uno, in diretta dall‘Arena di Verona, registra “Manon Lescaut” con l’Orchestra de la Comunitat Valenciana e il Coro De Generalitat Valenciana , diretti da Plàcido Domingo. Vincitore di un Latin Grammy Awards, nel 2015 è protagonista del concerto inaugurale dell’Expo di Milano, per poi incidere la “Turandot” di Puccini e l'”Aida” di Verdi con l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, diretti da Zubin Mehta, e l’album pop “Cinema”, dedicato alla musica da film. Nel 2017, ideatore dell’evento benefico “Andrea Bocelli Show“, organizzato dalla sua fondazione, collabora alla realizzazione del film per la Tv, ispirato alla sua vita, “La musica del silenzio”, diretto da Michael Radford e registra con Ed Sheeran la canzone di quest’ultimo “Perfect”. Pubblicato il suo primo disco di inediti ,a distanza di quattordici anni , intitolato “Sì”, sulle note del singolo “Fall on me” ,duetta con il figlio Matteo, (avuto, insieme con il secondogenito Amos, dalla prima moglie , Enrica Cenzatti, sposata nel 1992), raggiungendo i primi posti delle classifiche inglesi e americane. Esibitosi durante le chiusure determinate dalla pandemia di Covid19 nel Duomo di Milano, nell’aprile del 2020, in occasione delle celebrazioni per la Pasqua, con le reinterpretazioni di “Hallelujah” di Leonard Cohen e dell’ “Ave Maria“, nel dicembre dello stesso anno , dà alle stampe il disco “Belive” e partecipa al 35° Concerto di Natale, trasmesso su Rai Uno dalla Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, nel quale esegue alcuni brani accompagnato dall’Orchestra del Teatro Carlo Felice. Di recente, voce inaugurale degli Europei di Calcio, con l’aria “Nessun dorma“, tratta dalla “Turandot” di Puccini, cantata presso lo Stadio Olimpico di Roma, presiede a suo nome, con la collaborazione della moglie Veronica Berti, sposata nel 2014 e da cui nel 2012 ha avuto la terza figlia, Virginia, una fondazione con programmi d’intervento mirati al superamento delle barriere determinate da povertà, disabilità ed emarginazione sociale, temi al centro di un suo incontro in Udienza con Papa Francesco. Insignito di onorificenze come quelle di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italia, su iniziativa del Presidente Giorgio Napolitano, di riconoscimenti, come i premi: Barocco e “Lunezia nel Mondo“, di una stella sulla Hollywood Walk of Fame e di una Laurea “Honoris causa” in Filologia moderna dall’Università degli Studi di Macerata, di sé ha detto: “Ripenso all’infanzia, a quando ero bambino , magro, irrequieto, curioso e con le ginocchia sbucciate; volevo andare a giocare in cortile o nelle campagne toscane intorno al borgo di Lajatico o alla giovinezza delle notti al piano bar in Versilia, e a sessant’anni le rivorrei, rivorrei quella sensazione di essere invulnerabile, di avere davanti un tempo infinito. Ma dico grazie a questa mia vita così com’è, perché , come canta Frank Sinatra, in quella pagina perfetta che è “My Way”: “Ho vissuto una vita piena/Ho viaggiato in lungo e in largo/Ma, soprattutto, l’ho fatto a modo mio”.