APOCALISSE ITALIA. C’è disperazione non raccontate frottole

ROMA -Nel 2016 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 473.438 bambini, oltre 12mila in meno rispetto al 2015. Nell’arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) le nascite sono diminuite di oltre 100mila unità. In Italia, dal momento in cui siamo entrati nell’euro hanno chiuso migliaia e migliaia di aziende. Migliaia di famiglia sono sull’orlo del baratro. Migliaia di soggetti sono sull’orlo della crisi individuale per colpa dell’ex equitalia e la nuova agenzia delle entrate. Dal 2002 siamo passati da una tassazione del 22% a una tassazione del 44,4%, ma quella reale è salita al 70%. Le mafie sono sempre potenti. La corruzione politica-mafiosa e dilagante. Cinque milioni di persone in Italia sono in povertà assoluta. È scomparso il ceto medio. Altrettanti milioni di italiani si avviano verso la povertà. I trasporti non funzionano. La sanità non funziona, e al sud è una apocalisse. Le scuole sono allo sfascio. In Italia si costruisce solo lavoro precario. In Italia quel poco di lavoro che c’è è schiavitù. Le imprese non riescono più a sostenere il peso del fisco. La politica è diventata un manipolo di persone che non bada alle esigenze dei cittadini ma alle voglie dell’Europa. L’Italia è questa e tant’altro ancora, ma i signori del potere continuano a dire il contrario.
Quello che vano raccontando i politici sono ancora una volta una sorta di racconti conditi da spirito fiabesco tanto per mantenere vivo l’interesse della nazione. Ora tutti si prodigano a dire cosa vogliono fare, ma quando comandano non fanno nulla. È ovvio che ci troviamo a ridosso di un’importante campagna elettorale, ed è altrettanto chiaro che la verità non è di uso e costume dei politici. Sono convinti che il popolo italiano sia rimasto ancora lo stesso stupidone e credulone di sempre, senza capire che questa volta la sofferenza è talmente tanta, che le bugie hanno le gambe corte. Sarebbe il caso che i politici si facciano vedere un po’ in piazza, soltanto così capirebbero quant’è grande il disprezzo nei loro confronti. L’italia che dipingono i politici è completamente diversa di quella che si vive nella realtà.