ARZANO- Beni abusivi e sottoposti a sequestro, l’ufficio Patrimonio non adempie alla trascrizione delle ordinanze per l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale. Centinaia di manufatti posti sotto sequestro potrebbero ritornare nelle mani degli ex proprietari. Danni per migliaia di euro alle casse comunali, fari puntati delle procure su eventuali inadempienze di dipendenti e possibili condizionamenti mafiosi sulla vicenda. Tra i beni sotto sequestro, anche alcuni riconducibili ad ambienti criminali e colletti bianchi del territorio. Nonostante lo scioglimento per camorra, le inchieste giudiziarie e gli arresti a carico di dipendenti comunali e politici, al comune di Arzano e stavolta presso l’ufficio Esproprio e Patrimonio, nonostante le ordinanze emesse dai ligi funzionari dell’ufficio Urbanistico relative ad abbattimenti e acquisizioni al patrimonio comunale, qualcuno avrebbe “dimenticato” di trascrivere gli atti a chiusura delle procedure previste per legge ed entrare così pienamente in possesso del bene. Errore o dolo? Difficile a questo punto credere che esperti del settore possano dimenticare di chiudere procedure ordinarie. Un caso che si presenta come una vera e propria bomba ad orologeria giudiziaria, visto che l’edilizia ad Arzano è stato uno dei motivi determinanti dello scioglimento.
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