In nome della lotta all’evasione fiscale, da oggi diminuisce l’uso del contante. Una nuova stretta ai pagamenti in contanti come previsto dal decreto fiscale. Il tetto scende da 3mila a 2mila euro con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale, il lavoro nero e il riciclaggio di denaro. Per importi oltre i 2mila euro infatti diventa obbligatorio usare un mezzo di pagamento tracciato, dall’assegno al bonifico, a bancomat e carte di credito.
Purtroppo l’evasione in Italia è figlia delle mafie, corruzione, e grandi apparati, non è certamente quella che vogliono far credere, cioè il pizzicagnolo sotto casa che deve fare salti mortali per andare avanti poiché lo stato gli sottrae il 70% di quello che guadagna. Va pure detto che la limitazione del contante è anche una limitazione alla libertà individuale di un bene guadagnato dal cittadino. Infatti, usare i contanti per cifre oltre i 2mila euro è vietato anche per prestiti e donazioni, che dovranno essere tracciabili sempre per ragioni fiscali: per importi consistenti infatti è necessario che il fisco sia a conoscenza dei trasferimenti di denaro da un soggetto all’altro. E’ questo soprattutto il caso del prestito o del regalo in denaro dei genitori ai figli: dal primo luglio anche questi trasferimenti andranno tracciati. La normativa non potrà essere aggirata frazionando l’importo complessivo in più tranches, inferiori ai 2mila euro. Non sarà consentito nessun frazionamento, a parte qualche eccezione: si potrà applicare infatti il pagamento dilazionato, come anche il pagamento rateale.