Sab. Mar 25th, 2023

ROMA – Non credo che nessuno sapeva, no, lo escludo categoricamente. Inchieste giornalistiche sulle discariche dei rifiuti in Toscana ne sono state fatte a go go, ma forse quella situazione faceva comodo a qualcuno. Ed ecco che ieri l’inchiesta della magistratura ha portato a galla risvolti agghiaccianti.  Due le discariche in Toscana finite nel mirino degli inquirenti: la Rea di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino, entrambe a partecipazione pubblica. Non sono state sequestrate, ma alcuni dipendenti della Rea sono stati raggiunti da misure interdittive.

Le intercettazioni hanno portato a galla risvolti agghiaccianti tanto da porre interrogativi su questi soggetti disumani e arroganti che preferiscono far morire i bambini pur di fare soldi. “Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano – ha detto uno degli indagati nell’inchiesta della Dda di Firenze, parlando dei rischi di stoccare abusivamente rifiuti pericolosi in una discarica vicino a una scuola. “Non mi importa nulla dei bambini che si sentono male – ha proseguito l’uomo senza sapere di essere intercettato – io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti“. L’inchiesta ha portato all’arresto di sei persone.

Le indagini sono iniziate nel marzo 2015 da parte dell’ex corpo forestale dello Stato per conto della Direzione distrettuale antimafia di Firenze e coordinate dall’ex sostituto della Dda Ettore Squillace Greco, in collaborazione tra le procure di Firenze e di Livorno. Sono oltre 200mila le tonnellate smaltite abusivamente in due discariche toscane, in provincia di Livorno, tra il 2015 e il 2016. Rifiuti pericolosi o speciali, come vernici, oli per motori, stracci imbevuti di sostanze tossiche, toner per stampanti, triturati e mescolati a rifiuti ordinari, così da eludere gran parte dell’ecotassa dovuta per lo smaltimento.

Gli impianti dei rifiuti sono circondati da mura altissime, telecamere dappertutto, come se fossero  grandi bunker del malaffare mafioso. È impossibili non avere sospetti, perché tanta protezione nei confronti della munnezza non si è mai vista da nessuna parte. Quello che è uscito fuori in Toscana non si discosta di molto su quello che è successo nel sud Italia. Bisogna prendere atto che ormai il problema rifiuti è una questione che interessa tutta la nazione.