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ari. l’Ospedale di Putignano entra nella Rete Covid-19: completata la riconversione

Come programmato, la riconversione dell’Ospedale di Putignano è stata completata. Con l’attivazione dei primi 27 posti letto di Area medica e 4 di Rianimazione, questo pomeriggio, il “Santa Maria degli Angeli” entra nella Rete Ospedaliera Covid 19, così come previsto dalla Regione Puglia. A regime, con l’attivazione progressiva delle aree convertite e già attrezzate, il presidio putignanese potrà contare su 82 posti letto di Area Medica Covid, tra cui 15 di terapia semintensiva, e un totale di 8 dedicati alla terapia intensiva.
In pochi giorni l’Ospedale è stato interessato da un profondo cambiamento che ha riguardato le unità operative convertite in reparti Covid (Geriatria, Medicina, Cardiologia e Pneumologia) e la struttura stessa dell’edificio, adeguato per rispondere alle esigenze della pandemia e rafforzare la Rete ospedaliera Covid-19 della provincia di Bari.
Il Piano di conversione è stato affidato al dr. Enrico Lauta, che ha potuto mettere a disposizione della Direzione medica del presidio, di cui è responsabile il dr. Saverio Tateo, l’esperienza maturata sul campo, come volontario impegnato in un ospedale di base lombardo durante la prima fase dell’emergenza.
Per cambiare volto al “Santa Maria degli Angeli” sono serviti circa dieci giorni di attività, con il supporto dell’Area Tecnica della ASL Bari. «Grazie ad un intenso lavoro di équipe – rimarca il Direttore Generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce – è stata portata a termine la riconversione del presidio in tempi davvero rapidi. Per questo ringraziamo tutti coloro i quali l’hanno resa possibile, da chi ha coordinato il lavoro a chi, personale sanitario, tecnico e amministrativo, si è messo a disposizione concretamente per affrontare e superare una sfida capace di mettere alla prova le migliori energie della nostra azienda sanitaria».
Il processo di conversione è partito dalla definizione logistica dei percorsi interni, in modo che chiunque entri in ospedale – in particolare gli operatori sanitari – possa immediatamente individuare e distinguere le aree cosiddette “sporche” da quelle “pulite”. Ogni passaggio è identificato e segnalato: zona d’ingresso e di uscita, spogliatoi con docce e servizi, zone di vestizione e svestizione, accesso ai reparti in “Area Covid” e uscita, tutte dotate di zone filtro, ascensori dedicati.
Una volta individuate le aree da riconvertire ed eseguiti i necessari interventi strutturali, si è passati ad analizzare le strutture che invece continueranno ad erogare assistenza sanitaria a pazienti non-Covid. Tutte localizzate in zona pulita e isolata dal resto della struttura: il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), il Laboratorio Analisi, il Servizio Trasfusionale e il Centro Dialisi (con 90 pazienti assistiti). Terza ed ultima fase: l’approvvigionamento di dispositivi individuali di protezione, di farmaci e apparecchiature elettromedicali nonché l’allestimento dei posti letto con impianto di gas medicali, certificati e collaudati, e sistemi di areazione in ogni ambiente.
«Un reparto Covid – spiega il dr. Lauta – deve assicurare sia la sicurezza delle cure per i pazienti, sia la sicurezza degli operatori sanitari. Fondamentali, a riguardo, le attività di formazione del personale nella gestione dei dispositivi e delle procedure terapeutiche».
Il Centro Covid, inoltre, dispone di un’area di Diagnostica per immagini dedicata e di un Pronto Soccorso che può accettare esclusivamente pazienti Covid positivi. Per questo motivo, è stato attivato da stamane un Punto di Assistenza territoriale con accesso diretto dedicato all’utenza non-Covid e situato all’interno del perimetro ospedaliero ma separato dalla struttura di ricovero. Il Punto di Assistenza è infatti ospitato presso gli attuali locali della Guardia Medica, è attivo ogni giorno dalle 8 alle 20 (esclusi sabato e domenica, quando il servizio è coperto dalla Guardia Medica) e può garantire oltre alla visita medica, ECG con consulenza cardiologica e ausili sanitari per urgenze ortopediche. In caso di necessità, il personale potrà attivare il trasferimento secondario con le ambulanze del Presidio, per interventi chirurgici d’urgenza o prestazioni cardiologiche e radiologiche presso l’ I.R.C.C.S. De Bellis di Castellana Grotte, mentre le urgenze ortopediche saranno trasferite presso l’Ortopedia dell’Ospedale di Monopoli.

Redazione

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