Il nord grida aiuto, chiede di chiudere tutto perlomeno in Lombardia, lasciando aperti solo farmacie, negozi e produzione alimentari. È cosi difficile per questo governo capire che la nord non ci sono più soluzioni se non chiudere tutto come hanno fatto in Cina. Ma veramente stiamo scherzando. Questo virus è un po’ come il morbillo: resta in incubazione e poi esplode. Per il morbillo c’è il vaccino per il coronavirus no, quindi va fermato solo e soltanto con la chiusura delle aree più a rischi, ma di tutto.
Il governo ascolta e poi prende pause di riflessioni, intanto, durante le sue pause di riflessioni, i contagi aumentano a dismisura nella zona super rossa.
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana, uscito proprio ieri dall’autoisolamento, poco fa in TV ha detto “voglio credere che il governo accolga nell’immediato le nostre richieste”. Non è solo il governatore della regione Lombardia a chiedere di fermare tutto, la richiesta è sua, “dei sindaci e dei sindacati” di chiudere le attività economiche della Lombardia per fermare la diffusione del coronavirus.
Fontana è stato categorico: “Siamo consapevoli del peso economico che andremo incontro, ma non abbiamo alternative, ci sono i numeri che ci spaventano e cosa sta succedendo negli ospedali. Se il contagio continua a diffondersi a questa velocità, il sistema non potrà reggere ancora a lungo”.
Allora il governo non perda nemmeno un minuto di tempo e firmi il decreto di chiusura di tutto, diecimila contagi sono un numero enorme. Qui c’è di mezzo la vita dei cittadini del nord, i più esposti, ma c’è a rischio la vita dell’intera nazione se non si prendono provvedimenti drastici.