Lun. Giu 5th, 2023

Moderare i toni per evitare di inasprire gli animi. Questo deve essere il principio cardine per evitare che anche una semplice scintilla possa provocare un conflitte mondiale. La storia ci ha insegnato che due conflitti mondiali sono stati scatenati da scaramucce tra paesi. La seconda guerra mondiale vide il conflitto iniziare il 1º settembre 1939 con l’attacco della Germania nazista alla Polonia e terminò, nel teatro europeo, l’8 maggio 1945 con la resa tedesca e, in quello asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell’Impero giapponese dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.

Ecco, la seconda guerra mondiale ci insegna che la guerra finì con la bomba atomica. Quella bomba che distrusse due città e la vita dei suoi abitanti. Putin ha già minacciato l’uso delle armi nucleari. Bisogna fare attenzione, perché nessuno credeva che Putin usurpasse l’Ucraina sottovalutando la sua azione militare. Errore che oggi costa la vita del popolo ucraino. La stessa America ha chiesto ai leader europei di moderare i toni, segno che il rischio che tutto si allarghi può esserci.

Le guerre sono solo morte e distruzioni, e tanta sofferenza per i civili. Infatti al termine della guerra, l’Europa, ridotta a un cumulo di macerie, completò il processo di involuzione iniziato con la prima guerra mondiale e perse definitivamente il primato politico-economico mondiale, che fu assunto in buona parte dagli Stati Uniti d’America. A essi si contrappose l’Unione Sovietica, l’altra grande superpotenza forgiata dal conflitto, in un teso equilibrio geopolitico internazionale che fu definito poi guerra fredda. Cenni di storia che fanno capire come gli uomini che sono mandati a guidare una nazione non guardano alla vita dei propri cittadini, ma a interessi che spesso non hanno nessuna logica. Lo stesso sta succedendo oggi in Ucraina, i poteri politici si combattono ma a pagare il prezzo delle posizioni dei singoli sono sempre e soltanto i cittadini.