erlusconi condannato ingiustamente da una magistratura opaca
Proprio Silvio Berlusconi ha sempre detto che c’era una magistratura politicizzata che andava combattuta e demolita. Bettino Craxi disse “un giorno i giudici si condanneranno tra di loro”. Questi due politici sono quelli che hanno pagato a caro prezzo l’idea di un paese diverso.

Proprio Silvio Berlusconi ha sempre detto che c’era una magistratura politicizzata che andava combattuta e demolita. Bettino Craxi disse “un giorno i giudici si condanneranno tra di loro”. Questi due politici sono quelli che hanno pagato a caro prezzo l’idea di un paese diverso.
E adesso ci sono le prove che la sentenza che condannò Silvio Berlusconi al carcere, nel 2013, era una sentenza assolutamente sbagliata e faziosa. Addirittura orchestrata dall’alto. Berlusconi, il primo agosto del 2013, è stato condannato, come spiega bene Il Riformista (che possiede tutte le carte), dalla sezione feriale della Cassazione che nel 2013 ha emesso la sentenza di condanna ed era presieduta dal magistrato Antonio Esposito, mentre relatore era il magistrato Amedeo Franco.
Sono trascorsi sette anni ed emergono delle novità sconcertanti, contenute in un supplemento di ricorso alla Corte Europea (contro la sentenza della Cassazione) presentato dagli avvocati del Cav Andrea Saccucci, Bruno Nascimbene, Franco Coppi e Niccolò Ghedini, in mano a Il Riformista. Le novità sono: una sentenza del tribunale civile di Milano che ribalta la sentenza penale e “una dichiarazione – scrive il Riformista – del dottor Amedeo Franco che racconta come la sentenza di condanna di Berlusconi da parte della Cassazione fu decisa a priori e probabilmente teleguidata. Per questa ragione era una sentenza molto lacunosa dal punto di vista giuridico”.
Saranno gli sviluppi della Corte Europea a stabilire se quella sentenza effettivamente fu un gioco all’interno poco chiaro e ridare giustizia a un paese che, ormai, si ritrova una magistratura continuamente sotto i riflettori.