Gio. Giu 8th, 2023

ROMA- Il caldo, le spiagge affollate, la voglia di vacanza, tolgono l’attenzione sulla politica. Mentre i cittadini cercano attimi di svago, la politica continua a lavorare per se, e già guarda a quello che deve succedere nel 2018. Berlusconi sembra aver ritrovato lo smalto perso, e se non potrà candidarsi, sarà in campo per definire progetti e coalizioni, oltre alle candidature, da portare davanti al corpo elettorale per le prossime politiche.

Il nodo da sciogliere sta sempre lì, le candidature. Sì, perché Berlusconi proprio nelle candidature avrà il nodo più difficile da sciogliere. I profughi del centrodestra che per questi anni hanno appoggiato la sinistra, sanno che ormai la loro storia politica è giunta al termine, quindi stanno cercando di rientrare nelle grazie del cavaliere per ottenere la candidatura e l’eventuale rielezione. Ma Berlusconi se accetta questa gente poco affidabile, che ha tradito lo spirito del centrodestra, dovrebbe sapere che per lui è la fine. Con il bipolarismo non c’era alternativa, ma con il M5S in campo l’alternativa c’è e quindi gli elettori possono tranquillamente decidere di non votarlo.

Oltre ai profughi, Berlusconi si deve ben guardare da chi mette in lista, specialmente quelle vecchie facce che gli italiani non gradiscono più. Non è solo una questione di traditori, ma è anche una questione di ricambio generazionale che finora il centrodestra non ha mai apportato. Il centrodestra in questi anni non ha portato sulla scena politica giovani capaci di sostituire le vecchie nomenclature di FI e AN, e i soliti noti si sono messi sempre in campo senza fare un passo indietro. È chiaro che in questo frangente della vita politica italiana i cittadini hanno a disposizione l’alternativa, e di certo non ci penseranno su più di una volta a dare massimo consenso al M5S. Berlusconi se vuole sperare in una vittoria deve saper gestire la situazione, guardando al futuro della nazione e non al futuro dei politici che da venti anni sono in parlamento.