Dopo il coronovirus dove proprio il pipistrello è stato il maggior accusato, momenti di apprensione sono stati vissuti dalla famiglia di una bambina di sette anni che è stata morsa da un pipistrello. La piccola, di nazionalità svedese, si trovava con la famiglia in vacanza in Toscana, quando è venuta a contatto con l’animale. Senza perdersi d’animo, i genitori hanno portato la piccola al vicino ospedale. Dopo una veloce ricerca, il personale sanitario degli Ospedali Riuniti di Livorno ha provveduto a contattare il centro antiveleni del Policlinico Riuniti di Foggia, risultato essere l’unico in possesso del giusto antidoto. Partito l’allarme, la fornitura necessaria è stata urgentemente inviata alla struttura ospedaliera che ne aveva fatto richiesta. Ad occuparsi del trasporto in emergenza gli operatori del centro foggiano, che hanno portato in breve tempo l’andidoto a destinazione, occupandosi anche di monitorare la situazione e coordinare i sanitari toscani impegnati ad assistere la bambina. La piccola, stando a quanto riferito da “FoggiaToday“, è ora affidata alle cure dei medici del centro antiveleni. “Questo caso evidenzia l’importanza dell’attività svolta dal Centro Antiveleni di Puglia, struttura indispensabile nella gestione e fornitura in urgenza a livello nazionale e regionale degli antidoti di difficile reperimento”, ha commentato con orgoglio il dottor Vitangelo Dattoli, direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia.
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