Categories: Cronaca

I borghi come risorsa turistica e culturale della Campania

NAPOLI -La Campania è piena di potenzialità umane e paesaggistiche. Un connubio che finora non ha trovato radici nella cultura della popolazione e, soprattutto, in quella delle istituzioni. Siamo ricchi di un percorso di storia, bellezze paesaggistiche e siamo circondati da una costa che definirla bella, è superfluo. Abbiamo un territorio ricco anche di bellezze agricole e culinarie. Insomma, siamo ricchi di un’industria che nessuno può imitarci, ma nonostante ciò siamo rimasti indietro col tempo senza accorgerci che il tempo passava e stavamo trascurando il nostro territorio. Un territorio che, invece di valorizzarlo, siamo stati capaci di annientarlo attraverso azioni criminali che hanno dato il negativo lustro di “terra dei fuochi”. Questo appellativo non ci appartiene, perché la nostra è “terra di bellezze”.
Abbiamo escluso le nostre bellezze per parlare solo di malaffare, senza fare mai distinzioni tra il male e il bene, ma solo camorra. Purtroppo il male non si combatte con le chiacchiere, ma creando le condizioni di benessere che demoliscono il male.
Questa regione ha bisogno di valorizzare sul serio tutto ciò che gli appartiene. Una serie di risorse che non hanno nulla da invidiare a nessuno, perché la nostra produzione arriva dal territorio, ci appartiene, e nessuno può clonarla. Ho toccato con mano tante realtà fuori dalla nostra regione, ma niente poteva essere messo alla pari del nostro patrimonio storico culturale. Ho visto e toccato con mano paesi, dove quel poco di patrimonio che avevano era stato valorizzato. Anche noi abbiamo le stesse cose, però le stiamo facendo cadere a pezzi. La cosa che più mi opprime, è perchè noi abbiamo abbandonato i nostri borghi? Dove ci sono i borghi c’è ricchezza. La Campania è piena di borghi medievali. Ho avuto la fortuna di girare la Toscana, e vi assicuro che lì i borghi sono una grande risorsa turistica ed economica. Cito uno dei comuni che più di tutti mi è rimasto per le sue caratteristiche simili alle nostre: Semproniano, in provincia di Grosseto, a pochi passi dalle cascate di saturnia, 1.086 abitanti. Ebbene, questo paese immerso tra le colline toscane, ha fatto del suo vecchio borgo una risorsa turistica. Moltissimi stranieri tedeschi, inglesi ecc, hanno comprato e ristrutturato case del borgo. Il paese sembra povero durante la settimana, ma nei fine settimana diventa una festa di persone, e nei periodi estivi è armonizzato dai tanti stranieri che arrivano per gustarsi le vacanze toscane.
Alvignano, Baia e Latina, Caiazzo, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Dragoni, Formicola, Liberi, Piana di Monte Verna, Pontelatone, Ruviano, Treglia, Riardo, Pietramelara, Vairano Patenora, Pietravairano, Statigliano, Roccaromana, Teano, Calvi Risorta, Piedimonte Matese e tutto l’arco matesino, forse ho dimenticato qualcuno, borghi solo nella provincia di Caserta, ma se sommiamo anche quelli della cintura dell’avellinese e del beneventano, la somma diventa esageratamente alta. Mai nessuno ha pensato a valorizzare sul serio questo immenso patrimonio. L’intera Campania è piena di Borghi che possono fare la differenza e diventare attrazione turistica sia interna che internazionale. Alcuni di questi borghi da anni sono abbandonati a se stessi. Io ho citato un piccolo paese del grossetano, dove ho toccato con mano cosa hanno fatto per valorizzarlo e renderlo appetibile ai turisti di tutto il mondo, ma noi, invece, non abbiamo fatto nulla per dedicarci al nostro territorio, e far sì che tutto ciò che abbiamo diventasse la nostra fabbrica che producesse ricchezza economica e occupazionale. La regione Campania ha messo in cantiere delle risorse per questi borghi, se pur poche ma è un buon inizio, non subiscano la minaccia del malaffare e, ancora una volta, impedisca il decollo del nostro patrimonio territoriale. È giusto non dire più cosa vogliamo fare, e tutto non rimanga solo propaganda di entusiasmo elettorale e, dopo, tutto rimane come prima. Bisogna agire sul serio intorno al nostro territorio, cercando di cancellare l’etichetta terra dei fuochi e appiccicargli addosso solo quella di terra di bellezze. Se si fosse fatto sul serio tutto ciò che è stato sempre promesso, a quest’ora noi saremmo una terra invidiata da tutti, poiché siamo ricchi di un territorio ricco, che nulla ha da invidiare alle bellezze altrui. Purtroppo noi siamo Campania, e qui bisogna parlare solo e soltanto in negativo, di corruzione e malaffare, perché ormai sembra l’unica bellezza che esiste.

Redazione

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