La Polizia di Stato di Brescia ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare custodiale emessa dal G.i.P. presso il Tribunale di Brescia a seguito di attività di indagine, nei confronti di 6 cittadini, responsabili di omicidio preterintenzionale, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, di cui tre, già gravati da pregiudizi giudiziari.
L’attività degli investigatori della Squadra Mobile ha avuto inizio il 23 agosto 2020 in seguito alla segnalazione pervenuta al 118 del rinvenimento del cadavere di una giovane ragazza bresciana di 24 anni, da parte di una sua amica, che aveva tentato invano di rianimarla.
La sera del 20 agosto, la vittima ed un amico, avevano fatto uso di ansiolitici e di alcool, mentre il giorno seguente entrambi avevano fatto uso di ketamina e la sera insieme ad un’altra amica, avevano fatto uso di ulteriori sostanze stupefatti, ossia cocaina ed hashish e consumato bevande alcooliche.
Il consumo di sostanze stupefacenti proseguiva anche il
giorno 22 agosto a base di ketamina ed eroina, oltre al consumo di alcool.
La dose di eroina, per metà veniva consumata dal ragazzo per via
endovenosa, mentre l’altra metà veniva in parte fumata dalla ragazza mentre il
restante veniva direttamente iniettato in vena alla vittima, che non aveva mai
assunto eroina prima di allora, da parte del ragazzo.
La mattina seguente, il ragazzo e l’amica constatavano l’assenza di respiro
nella vittima, tentando invano di praticare i primi soccorsi. A quel punto,
contattavano il numero di emergenza e mentre l’amica tentava di rianimarla, il
ragazzo cercava di disfarsi delle siringhe utilizzate la sera prima.
Il referto medico evidenziava nella vittima una marcata
positività agli oppiacei, alla cocaina, alla ketamina, alle benzodiazepine ed
una lieve positività ai cannabinoidi; la causa della morte era avvenuta per
arresto cardio – respiratorio terminale da acuta intossicazione di oppiacei e
ketamina.
L’attività dei poliziotti, caratterizzata anche da intercettazioni, era
indirizzata ad appurare cosa fosse accaduto nelle giornate e la sera prima del
decesso, se l’eroina fosse stata somministrata alla vittima da parte del
ragazzo e ad identificare tutti i soggetti che, avevano ceduto le sostanze
stupefacenti ai tre giovani.
Durante l’attività investigativa,veniva individuata una donna di 25 anni , la quale, il 21 ed il 22 il agosto aveva ceduto ketamina alla vittima e al ragazzo, ed emergeva la sua responsabilità nel costante rifornimento di ketamina e marjiuana ad alcuni ragazzi bresciani.
Gli investigatori ricostruivano altre importanti cessioni di stupefacenti ad opera di un cittadino tunisino di 33 anni . Quest’ultimo, nel corso dell’attività investigativa risultava uno dei fornitori abituali della defunta e ne veniva appurata la quotidiana attività di spaccio di eroina e cocaina, nonostante si trovasse in affidamento in prova.
Un altro ragazzo di 28 anni ,il quale, nonostante anch’egli
fosse in affidamento in prova ai servizi sociali, veniva individuato come
fornitore di ketamina e in rapporti di collaborazione nello spaccio di
sostanze stupefacenti con un cittadino albanese di 31 anni .
Il 13 ottobre gli investigatori della Squadra Mobile effettuavano una
perquisizione nell’abitazione del 28enne, in cui era presente solo il cittadino
albanese, rinvenendo e sequestrando 3.915 cartoncini (TRIP) a forma di
francobollo imbevuti di metanfetamine allucinogena oltre ad altre sostanze
(cocaina, hashish, marjiuana e popper contenente solvente tossico).
Nell’attività di indagine emergeva, dunque, la redditizia attività di spaccio
di svariate sostanze stupefacenti che soddisfava con regolarità e puntualità le
esigenze di una vasta platea di clienti da parte dei soggetti coinvolti.
Il ragazzo, iniettando la sostanza stupefacente letale alla vittima per via endovenosa, dovrà rispondere di omicidio preterintezionale.