Sab. Giu 10th, 2023

ROMA- Siamo ad una passo dalla formazione del nuovo governo. In questi giorni i leader del movimento e della lega, hanno fatto un grande lavoro per cercare di trovare una sintesi che permettesse alle due forze uscite vincitori dalle urne di creare i presupposti per la formazione del governo. Si è partiti dal contratto, cioè i punti programmatici d’affrontare nei prossimi cinque anni per risollevare le sorti del paese. Il contratto è incentrato prevalentemente sulle difficoltà del popolo italiano. A differenza dei governi passati, questa volta la politica si interessa del cittadino e non dei poteri forti che manovrano i governi. Una differenza enormi se si considera che nel passato i governi dei partiti tradizionali hanno favorito solo il potere europeo, delle banche e della finanza. Per il resto il cittadino è stato solo usato come una vacca da mungere per soddisfare le esigenze degli altri.

Ora la situazione si è ribaltata, quindi il cambiamento potrebbe partire non appena c’è la formazione definitiva del nuovo governo. A salire sulla cattedra del governo ci sono volti e idee nuove, che fanno la differenza sulla becera politica che finora è stata condotta dai partiti storici. E, oggi, sono proprio quei partiti storici, a partire dal perdente PD, a lamentarsi del nuovo che avanza. Non vogliono in nessun modo che questo governo si formi, per paura di perdere tutto.

A differenza dei partiti tradizionali e delle lobby europeiste, a gioire sono i cittadini italiani, che vedono nel nuovo governo quell’ancora di salvataggio che finora è venuta a mancare. Già il 4 marzo hanno dato fiducia sia alla Lega sia al M5S, ma oggi che le critiche su di loro si fanno più incessanti da parte di Europa e di quei poteri senza volto, gli italiani prendono ulteriore coscienza che hanno visto bene a tenere fuori i partiti tradizionali che, finora, hanno usato il cittadino come un bancomat. Ora si ribalta tutto, si vedono protagonisti e protetti da due forze politiche che hanno stilato un contratto esclusivamente per il bene del cittadino. Quello che i partiti tradizionali non hanno mai fatto.