NAPOLI- Il tritolo trovato nei giorni scorsi a Bari, secondo quanto riferito alla Dda di bari da un collaboratore di giustizia, sarebbe dovuto servire per uccidere il procuratore capo di Napoli Giovanni Calangelo. Il tutto attraverso un’alleanza tra la sacra corona unita e la camorra napoletana. E proprio a Gioia del Colle, stando alle dichiarazioni del pentito, sarebbe dovuto avvenire l’attentato. Il clan che lo stava progettando aveva infatti studiato gli spostamenti di Colangelo fra Puglia e Campania e avrebbero colpito a Gioia dove abita il capo della procura di Napoli. Secondo la procura ci sarebbe un patto nato tra le due cosce mafiose, quella pugliese e quella Campania, per un attentato eclatante contro un uomo dello stato. Infatti ieri a bari si sono riuniti le Dda di Napoli e Bari per discutere del patto stretto dai clan pugliesi con quelli campani. Stando agli accertamenti dei poliziotti, quel quantitativo di tritolo costituirebbe un “detonante micidiale con una velocità di combustione di 6.800 metri al secondo”, in grado, cioè, di polverizzare qualunque cosa nel raggio di decine di metri con una potenza paragonabile a quella di quasi quindici bombe a mano.
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