Campania. De Luca: pronto a chiudere i confini a cittadini del Nord

Abbiamo salvato la Campania, cosi esordisce il governatori Vincenzo De Luca durante la consueta conferenza stampa del venerdì – siamo riusciti a fare l’impossibile in una regione che ha in alcuni casi ha quattrocentomila abitanti per metro quadri, e nelle province anche mille abitanti per metro quadri. Provo tristezza per la politica politicante, che è tornata a fare le solite chiacchiere mentre ci vogliono soltanto azioni incisive. Mi dicono che chi è stato colpito dal coronavirus ha avuto paura, perché è una brutta malattia, bruttissima, e non quella semplice influenza di cui si parlava – prosegue – Le autorità scientifiche ci dicono che siamo ancora in una fase uno. Sta mancando la responsabile, tutti pressano per riaprire tutto, ebbene, solo ieri in Lombardia si sono registrati 1000 contagi, in Veneto 400, in Piemonte 800, quindi si accelera in maniera non responsabile. A questo punto con un’ordinanza chiuderò i confini della Campania nei confronti di tutti quei cittadini che arrivano dalle regioni dove il contagio è altissimo. La mia regione va difesa, perché l’isolamento dei cittadini è stato impeccabile. Si rischia di riaprire in maniera sconsiderata, se si sbaglia dopo due settimane saremo costretti a chiudere tutto per un contagio che, se si ripete, l’intera nazione non può sopportare. Quindi bisogna programmare la fase due in maniera ordinata e responsabilmente. Noi apriremo accompagnati da un piano di sicurezza sanitario. In Campania ci sarà la ripresa gradualmente, ma sarà su due piani, per evitare che si possa ritornare indietro.
A scanso di equivoci – spiega De Luca – la posizione della Campania è estremamente chiara. L’apertura totale di una regione deve essere decisa a livello centrale sulla base di decisioni scientifiche, ed è una decisione che coinvolge tutto il resto del Paese. Per questa ragione e per evitare commenti stupidi, per quanto riguarda la Campania, – per evitare il diffondersi dell’epidemia – dovrà andare in quarantena chi arriva da regioni dove c’è un livello altissimo di contagio, e ancora riduzione del numero dei treni provenienti da quei territori e controlli rigorosi alle stazioni ferroviarie.