È un buco enorme quello delle cartelle esattoriali in un paese come l’Italia dove il lavoro è un latitante difficile da beccare. Chi non ha i soldi non può pagare, chi non ha un lavoro non può pagare, e cinquanta milioni di cartelle non sono indirizzate solo a chi viene additato come evasore senza conoscere le sue difficoltà, ma anche a tanta povera gente che non sa nemmeno come mettere un piatto decente a tavola.
Quella trovata sulle cartelle esattoriali non è “la soluzione ottimale” perché sarebbero “misure più articolate”. A dirlo, secondo quanto si apprende, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nel corso del Cdm in cui ha proposto il solo rinvio di un mese. Si tratta, avrebbe sottolineato con i colleghi, di uno degli “effetti dannosi” della crisi, che impedisce di assumere decisioni che richiedano “valutazioni politiche impegnative”.
In un momento così delicato non si può mettere il dito nella piaga, occorre trovare soluzioni nette che diano respiro a milioni di persone, alle quali viene tolto il respiro ogni giorno, e non per via del covid, ma per colpa di uno stato che tartassa ormai qualsiasi cosa è possibile tassare soffocando l’esistenza dei cittadini.
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