CASALUCE – Erano stati rinviati a giudizio per la costruzione di un edificio residenziale costruito, secondo l’accusa, in una zona sottoposta a vincolo di inedificabilità, perché vicina alla Nola Villa Literno, e in una zona in parte formalmente edificabile, dove comunque il fabbricato non poteva essere edificato nel rispetto dai confini e dalle strade. Per questo capo d’accusa furono rinviati a giudizio e assolti in primo grado, Cristofaro Cavagnuolo di Casaluce, Antonio D’Angiolella di Parete, Pietro D’Orazio e Francesco Benadusi entrambi di Aversa. L’abuso edilizio nasceva dall’abuso di ufficio. Ma ieri la sentenza ha ribaltato tutto ed ha prosciolto dall’accusa i rinviati a giudizio.
L’architetto Antonio D’Angiolella era stato rinviato a giudizio in qualità di progettista e direttore dei lavori. D’Orazio e Benadusi, in qualità di responsabili dell’area tecnica del comune di Casaluce. Il pubblico ministero a conclusione della requisitoria aveva chiesto per tutti tre anni di reclusione. Ieri invece è arrivata la sentenza di assoluzione emessa dal collegio presieduto dal giudice Giampaolo Guglielmo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Prescritto il reato di abuso edilizio contestato.
Ormai la legge non ci tutela più: i borseggiatori non sono più i criminali, ma…
Il governo ti fa pagare 400 euro per una casa in affitto. Incredibile ma vero,…
Stai attento se parliamo di eredità: da adesso in poi una contromossa rischia di farti…
Amadeus fa moltissime rivelazioni. Lontano dal palco il conduttore svela tutti i segreti di Sanremo…
Rapinato il Louvre e Parigi resta in ginocchio. In Italia sta accadendo lo stesso e…
Non ti dicono niente e in un attimo ti trovi in mezzo alla strada. Non…