Gio. Mar 23rd, 2023

Sono giorni delicati, d’altronde come sempre, per una parte della regione Campania in merito alla questione rifiuti. Andiamo per ordine: il termovalorizzatore di Acerra doveva rimanere chiuso per 30 giorni, al momento ancora non si sa se è ripartito. L’altro nodo spinoso sono gli Stir. Gli stir sono come il bidone della spazzatura che abbiamo in casa: ogni giorno ci buttiamo dentro la spazzatura prodotta, ma ad un certo punto la capienza non c’è più, quindi va smaltito. Lo depositiamo fuori, passa il camion della nettezza urbana, lo svuota, e noi lo riusiamo. Tutto normale. Il comune una volta ritirata la spazzatura ha lo stesso problema del nostro bidone dell’immondizia: deve portare da qualche parte l’immondizia raccolta quotidianamente. Ci sono i centri di raccolta, quindi gli Stir, che spesso vanno in affanno un po’ come il nostro bidone, quindi chiudono i cancelli e i comuni non sanno dove conferire la munnezza. Gli stir trattano la spazzatura per poi spedirla o nei termovalorizzatori fuori regione o in altri depositi del nord in attesa di essere distrutti. Se lo stir si riempie è chiaro che, se non viene svuotato, va al collasso.

I cittadini vanno in bestia, le opposizioni politiche cavalcano l’onda della difficoltà pur sapendo che stanno mentendo, gli ecologisti impazziti del NO fanno peggio della politica, mentre le amministrazioni comunali attendono che qualcuno prenda la decisione giusta per eliminare il problema. Decisione che non arriva mai, e come si incazza un cittadino che ha il bidone pieno in casa, così si incazzano i sindaci che non sanno dove svuotare i camion. La cosa che più fa sorridere: in Campania non vogliamo i termovalorizzatori, però i nostri rifiuti li bruciamo altrove, persino all’estero. Siamo proprio bravi a spendere soldi inutilmente, invece di costruire le condizioni per poter svuotare ogni giorno il bidone dell’immondizia della Campania.