Chi dovrebbe difendere per primo la libertà sono i partiti, poiché i suoi rappresentanti sono eletti democraticamente dal popolo. Credo che in questo frangente, proprio per colpa dell’attuale classe dirigente, non esiste più la sensibilità democratica del popolo italiano. Trascinati dal continuo bombardamento mediatico, il popolo ha perso la ragione e anche la fratellanza che un tempo era il bene della nazione. Quello che più fa male è il grande odio sociale messo in campo proprio dai politici. Qualcosa mai vista in Italia cosi prepotentemente. Il politicamente corretto è stato il primo cortocircuito che ha travolto la politica, ma ora si è toccato il fondo.
Esiste una costituzione che recita articoli di grande pregio, ma ultimamente sembra essere messa all’angolo e quasi non viene considerata. Perché sta succedendo tutto questo? Cosa c’è dietro? Purtroppo queste domande se le pongono in pochi, poiché la diffusione mediatica della paura della morte, ha creato quella psicosi che ormai non fa più ragionare.
Siamo fermi a quel marzo del 2020, da quel mese nulla è cambiato in termini di contagi, ogni anno si parte con nuove ondate e nuovi contagi. L’epidemia sta diventando inarrestabile, e con essa sta portando limitazioni continue che, ora, hanno toccato persino il lavoro come strumento di convinzione per “obbligare” le persone a farsi iniettare il siero, altrimenti anche lavorare diventa un inferno. Non esiste più la libera scelta, esiste solo una scelta e la impone il governo con i suoi strumenti governativi che hanno portato al “green pass” e al “super green pass”. Lo scorso Natale eravamo prigionieri delle zone colorate, ora siamo prigionieri dei green pass, ma quando saremo liberati?