Mer. Set 27th, 2023

Siamo giunti a un bivio, dove poter scegliere non è facile. Oggi il nostro paese vive un disagio sociale che, in parte, il reddito di cittadinanza aveva alleviato. Ma ora le cose andranno solo peggio, perché sembra che si voglia puntare su un lavoro povero e tutti devono accettarlo. In Italia c’è un forte disagio sociale, che vede contrapposti chi ha tutto e chi non ha nulla. Chi non ha nulla non è che sia incapace, ma non ha avuto le opportunità per dimostrare le sue capacità. Tra quelli che non hanno nulla c’è di tutto. C’è una parte di sud che non è mai decollata per mancanza di lavoro vero. C’è chi un lavoro lo aveva e lo ha perso e non è riuscito più a trovare le stesse condizioni lavorative di prima. C’è chi è afflitto da patologie che consumano lentamente il fisico indebolendo le forze fisiche e non è più in grado di lavorare come vorrebbe. Sono tanti i fattori che portano alla divisione sociale che si è venuta a creare in Italia.

Chi vive di stipendi bassi è chiaro che non può avere tutto ciò di cui ha bisogno. Chi fa un lavoro povero ad esempio un garzone o addetto alle pulizie guadagna 1.300 euro lordi, un aiuto commesso 1.500, sempre che siano a full time per 40 ore settimanali. Nel turismo e pubblici esercizi per gli stessi livelli di inquadramento la paga si attesta rispettivamente a poco più di 1.200 e poco meno di 1.400 euro lordi. Per un part time da 18 ore a settimana la retribuzione scende di conseguenza, fermandosi a livelli sotto la soglia di povertà. Sono solo alcuni numeri di quel disagio sociale che oggi avvolge l’Italia. Stiamo parlando di paghe lorde, significa che nelle tasche di chi lavora va molto meno. Con un costo della vita che in questo momento sta mettendo spalle al muro molte famiglie e imprese, la situazione non è certamente di quelle nobili e questo divario sociale è destinato ad aumentare.