C’era una volta la Terra Felix

CASERTA – Ieri, mentre continuavo l’ultima revisione del mio saggio “Un uomo del sud”, ho aggiunto un sottotitolo molto importante “È la mia terra: un grande popolo mortificato dai partiti”.

C’era una volta la Terra Felix

CASERTA – Ieri, mentre continuavo l’ultima revisione del mio saggio “Un uomo del sud”, ho aggiunto un sottotitolo molto importante “È la mia terra: un grande popolo mortificato dai partiti”. Per quanto mi riguarda la colpa di tutti i nostri mali va attribuita esclusivamente ai partiti e ai suoi uomini e donne, altri colpevoli non ci sono. La camorra, bè, quello è stato uno strumento di malaffare dove tutti hanno attinto per farsi i comodi propri. I camorristi si sono lasciati usare perché a loro faceva comodo. Ma tutti hanno contribuito alla distruzione della meravigliosa terra felix.
Se ne innamorarono i romani, noi invece non siamo stati capaci di innamorarci della nostra terra, anzi, con il silenzio abbiamo contribuito a distruggerla. Eppure grazie alla fertilità del terreno dovuto anche alla presenza del fiume Volturno i romani la battezzarono Campania Felix. Il significato di questo nome stava ad indicare la grande fertilità dei terreni che comprendevano il territorio della città di Capua nel periodo romano. Insomma, siamo la storia, ma l’abbiamo stravolta con una cattiva storia arrivando a ribattezzarla terra dei fuochi.
Invece dovremmo capire, tutti insieme, che abbiamo distrutto una grande opportunità che poteva essere l’ossatura portante dell’intera nazione: mare, sole, colline, montagne, reperti storici esistenti, cultura dei romani ancora esistente nel territorio, binomio tra arte-cultura-tradizioni-cucina, sono stati messi in secondo piano per far posto alla scellerata conquista del territorio da parte dei partiti e del malaffare.
Ma quando la giri, la nostra terra felix, ti rendi conto che abbiamo trascurato una grande bellezza naturale. Girando per le nostre campagne comprendi l’immenso patrimonio di cui noi siamo ancora in possesso. C’è da salvarlo, renderlo di nuovo la vecchia terra felix, un tempo, il colore verde della nostra regione. Quel verde si è offeso, è stato schiacciato dal grigiore delle ceneri che lo invadono giorno dopo giorno. O meglio, quel verde è diventato pallido, si è intristito, e tenta di ribellarsi alla nostra incuria.
C’era una volta la terra felix deve diventare un vecchio ricordo che le future generazioni devo tenere in mente solo come eredità di un passato che deve servire come lezione. Possiamo farcela a salvare la terra tanto amata dai romani, basta diventare tutti noi un po’ romani, e iniziare a difenderla come non abbiamo mai fatto. Qualcuno ci ha offeso, rimandiamo al mittente tutte le offese ricevute riprendendoci la terra felix.