Gio. Mar 23rd, 2023

Per fortuna in Italia non tutti sono uguali, c’è quella fetta di cittadini che pur stando bene si prodiga per aiutare chi sta male. Soprattutto i giovani, tanto additati dalle classi dirigenti, sono invece quelli che sono in prima linea ad aiutare chi è in difficoltà. Lo fanno attraverso le mense dei poveri, lo fanno scendendo la notte in strada a portare bevande calde ai senza tetto, insomma, di che se ne dica, i giovani volontari ci sono.

Poi, invece, c’è quella maggioranza di cittadini che stanno bene, ma criticano chi invece sta male, e non fanno nulla per aiutare gli altri. In primis ci sono le classi politiche, che per primo, e si è visto nell’ultima campagna elettorale, dove una parte politica ha additato continuamente chi sta peggio. Con le loro invettive sono stati capaci di far credere a chi stava bene che il loro nemico era chi stava male. Ormai lo sanno anche i bambini dell’asilo cos’è successo intorno ai percettori del reddito di cittadinanza.

La povertà nessuno la vuole. Nessuno se la cerca. Arriva all’improvviso è rende la vita impossibile delle persone. In povertà si finisce per mancanza di lavoro, stato di salute che non permette più di lavorare, le troppe tasse che chiedono lo stato, le regioni e comuni, che portano il cittadino all’esasperazione. Esasperazione che colpisce prevalentemente chi ha poco e non può pagare. È l’enorme peso burocratico italiano che lentamente distrugge chi potrebbe salvarsi. Quindi nessuno dovrebbe criticare i più deboli, ma prodigarsi affinché ciò che c’è di marcio in Italia deve finire. Questo paese si può cambiare, ma può cambiare solamente se si cambia del tutto la mentalità investendo tantissimo in cultura.