Chi dice che questa Europa non è un male, offende il popolo italiano

ROMA – Ha ragione Matteo Salvini a prendersela con il presidente francese Emanuel Macron. Ormai sono in troppi ad offendere il nostro popolo per tutelare interessi di parti che ruotano introno all’unione europea.
Il nostro paese sta crollando sotto l’inefficienza dell’Europa, ed è inutile che Macron continua a dire che ogni cosa non può essere colpa dell’Europa, la colpa è dell’Europa e dell’euro. Sia chiaro. Se oggi ci ritroviamo un paese sfaldato è colpa del maledettissimo euro, che ha messo in ginocchio la nostra economia. La moneta unica è la responsabile della mancanza di risorse economiche e, soprattutto, del lavoro.
Già un paese dell’unione è finito male, la Grecia, ma presto potrebbe toccare all’Italia fare la stessa fine. Dal 2002 ad oggi gli italiani hanno perso il loro potere d’acquisto ed hanno perso in concomitanza buona parte del pacchetto di medie e piccole imprese che garantivano lavoro. Tutto è successo perché con la venuta dell’euro le risorse degli italiani si sono dimezzate in un giro di pochissimi anni.
Difendere l’Europa significa offendere il popolo italiano. Un popolo sovrano e nazionalista che non ha nulla da spartire con i criteri dell’unione europea voluta caparbiamente dal sistema politico e non dal sistema dei popoli. Nessuno ha votato l’entrata nell’euro. Nemmeno noi italiani, è una cosa che ci è stata imposta senza chiederci se entrare o non nella moneta unica. Tutto è stato fatto nelle stanze buie dei poteri politici e lobbystici, i popoli non sanno nulla.
Il sistema però è naufragato, poiché le difficoltà dei paesi membri sono evidenti agli occhi dei cittadini, quindi stanno reagendo con nuove forze politiche che possano contrastare questa unione europea. L’economia dei paesi del sud Europa è allo sfascio, non possono reggere a lungo l’onda d’urto che si è scaraventata sulla vita dei cittadini. Mentre l’America di Trump viaggia a gonfie vele, la nostra Europa, sopratutto la nostra Italia, indietreggia e la situazione è drammatica, ma nessuno prende iniziative per evitare il crollo definitivo.