Credo che bisogna smetterla di negare a chi si trova al nord di scendere di nuovo a casa nel suo meridione. Da quasi due mesi chiacchiero con questi nostri figli: studenti, lavoratori, persone che sono andate lì per un mese di lavoro e si sono ritrovati bloccati nella trappola dell’Italia chiusa. Insomma, ci sono tante storie dietro queste persone, e non immaginate quanto sia brutto volere andare via e non puoi farlo.
Non è la stessa ondata di quella fase iniziale. Oggi sappiamo più di quello che non sapevamo l’8 marzo. Tutti questi nostri concittadini hanno il diritto di ritornare a casa e riabbracciare i propri familiari. Bisogna smetterla con gli slogan prepotenti dei fatti miei vanno bene. È lo stesso atteggiamento di chi ha il posto fisso e dice restate a casa. Lo dice chi sta bene economicamente rivolgendosi a chi non può mangiare. Ho detto tutto.
Già il ministro, e lo stesso governatore della Campania, hanno rassicurato che la situazione è diversa, anche perché non esiste quella corsa forsennata come è stata descritta. È molto più ponderata e nello stesso tempo saranno prese le dovute precauzioni, non solo dalle istituzioni, ma dalle stesse persone che vogliono ritornare a casa.
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