Categories: Cronaca

Video Choc: inferno pronto soccorso a Napoli, file di ambulanze, ossigeno finito e pazienti ammassati

Le telecamere di Fanpage.it (QUI IL VIDEO: https://youmedia.fanpage.it/video/aa/X6ZgduSwr81bKEfL) hanno documentato la situazione dei due pronto soccorso più grandi di Napoli, all’Ospedale del Mare e all’ospedale Cardarelli, dove si trovano pazienti Covid e non Covid vicini e non separati, scorte di ossigeno finite, reparti allo stremo e impossibilità di garantire le misure di sicurezza. L’aumento dei contagi in Campania sta mettendo a dura prova la tenuta delle strutture sanitarie della regione e i due principali nosocomi della città di Napoli sono sottoposti a una mole di lavoro impressionante.
Uno degli infermieri del pronto soccorso dell’Ospedale del Mare testimonia a Fanpage.it: “A me sembra Kabul, Baghdad, in un paese occidentale scene di questo tipo non sono tollerabili, non sappiamo più dove mettere le persone, questa situazione perdura da settimane”. Allo scenario da ospedale di guerra visto nel pronto soccorso dove pazienti Covid e non Covid sono su delle barelle negli stessi ambienti si unisce il rischio di contagio: “Non ci sono più aree destinate ai pazienti Covid e aree destinate ai pazienti non Covid – racconta l’infermiere – si mischia tutto, pazienti che accedono per altri problemi poi diventano Covid. Si stanno creando dei focolai”.
La figlia di un anziano che si trova nell’OBI del Cardarelli, ci racconta che la situazione vissuta dal nosocomio è la stessa dell’Ospedale del Mare: “I pazienti sono tutti mischiati, Covid e non Covid”. Da qualche giorno sono iniziati i lavori per l’installazione di un ospedale da campo della Croce Rossa nel parcheggio dell’ospedale Cardarelli che dovrebbe dare ulteriori posti letto alla struttura, ma per ora non si sa come funzionerà, con quali medici e con quali infermieri: “C’è una tendostruttura, un ospedale da campo, ma ad oggi non sappiamo chi lo farà funzionare – ci spiega Rodolfo Nasti, medico sindacalista dell’ANAOO Assomed – doveva venire il personale dell’esercito ma per ora tutto tace”.
“Bisognava fare le formiche e non le cicale – spiega l’infermiere dell’Ospedale del Mare – accumulare scorte di farmaci, presidi sanitari, di personale soprattutto, di medici, di infermieri”. “Io personalmente non vorrei mai trovarmi in questa situazione, nella situazione di avere bisogno del pronto soccorso, in questo momento” conclude.

Redazione

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