Categories: Cronaca

Cinzia Leone: “Terapia di gruppo”

Inverno 2001. Roma, Via Giolitti. Alla fermata dell’autobus, antistante la stazione Termini, l’attrice Cinzia Leone, di ritorno da un viaggio, attende insieme con un un gruppo di cittadini l’arrivo del 70. “Senta, signora, che dice : sarà passata un’oretta tonda tonda da quando sono arrivata?…”,domanda l’artista spazientita , rivolgendosi a un’anziana poco distante. “Sì, signora mia, ‘n’oretta precisa precisa, nun se sbaja!…Io vorrei sape’ , noi, ‘sto bjetto che lo paghiamo a fa’?…”, replica concitata la signora. “A’ signo’, lo pagamo pe’ ‘n’servizio che non abbiamo…’nfatti dovremmo protesta’…dovremmo farce senti’, dovremmo fa’ ‘na bella protesta de massa : tutti sul bus senza paga’ er bjetto!…poi, devi vede’ come arrivano in orario, più precisi de’ ‘n’cucù svizzero!…” , prende la parola un giovane sulla trentina. “E come, no?…per un po’…pe’ darci a tutti il contentino…poi, dopo una settimana, punto e accapo!…”, replica la Leone, continuando, “Giovanotto, guardi, la questione è molto più complessa di come l’ha posta lei …qua, ci vorebbe una vera e propria rivoluzione culturale, altro che!…” . “Brava, signo’!…Bisognerebbe insegnare a tutti ‘sti zozzoni a non ruba’!…dice bene, dice veramente bene!…io l’ho riconosciuta sa?, lei è quell’attrice…quella comica della TV…aspetti, mo’ so’ confuso per via dell’emozione, ma tra poco il nome suo me vie’ ‘n’mente!…” , interviene un netturbino, intento a pulire il marciapiede. “Non si preoccupi, le risparmio lo sforzo, glielo dico io , il nome : so’ la Leone, quella de “La TV delle ragazze”, de “Avanzi”, de “Tunnel”, si presenta l’attrice, “…Sì, ma questo non ha alcuna importanza, perché so’ ‘na cittadina come tutti voi, che s’è stufata de stressarse ogni volta che esce da casa, che non ne può più di continui, inutili(perché diciamocelo pure : so’ inutili) rodimenti!… Non so voi, signori, ma io so’ talmente satura ,che sui rodimenti c’ho fatto uno spettacolo…sì, perché penso che sia utile riflettere sull’argomento …in fondo, che cos’è un “rodimento”?, è un atteggiamento dettato dalle domande senza risposta della vita, come ad esempio la nostra di stamattina : a che ora passerà il ’70 ?, arriverò in ufficio con un leggero ritardo o ci impiegherò vent’anni come Ulisse per ritorna’ a Itaca?…E non è tutto, signori miei, perché il “rodimento” può essere generato pure dalle contraddizioni, tipo: quella che metà del mondo si mette a dieta patendo la fame e l’altra metà crepa di fame perché non ha soldi per comprasi del cibo…Eh, cari, il “rodimento” è vario e continuo!…Dunque, per farvelo passa’ , almeno per una sera, vi proporrei de veni’ tutti a teatro a vedere il mio spettacolo… dopotutto : che c’è di mejo di una risata pe’ vincere la frustrazione?…Io , ve lo garantisco : sarò il vostro benessere, la cura per i vostri mali dell’anima, insomma : ‘na specie de’ psicologa, a capo di una terapia de’ gruppo, anzi, de’ ‘na terapia collettiva!…” .
“Il Teatro per me è un modo per vincere la frustrazione, curandosi attraverso la risata, il punto di forza dell’uomo. Io rappresento il benessere fisico e mentale e sono a capo di una terapia di gruppo”. Così, l’attrice Cinzia Leone, interrogata qualche tempo fa da un cronista, riguardo la funzione primaria del Teatro. Nata a Roma il 4 marzo del 1959, debutta come attrice teatrale nel 1981, a soli ventidue anni, portando in scena lo spettacolo di Luciana Roveto “Polvere di stress”, cui segue nel 1984 la commedia diretta da Roberto Galli “Marta e Giulio voglion un figlio”. Un esordio in sordina , che, data la bravura, le consente nel 1986 di farsi notare dagli autori della trasmissione televisiva Rai del terzo canale “Laggiù qualcuno vi ama”, prontamente disposti a scritturarla come “comica”. Alternata ,fino alla fine del decennio Ottanta, l”attività teatrale ( partecipa alla messa in scena di “I love reduce” di Pino Caruso), a quella cinematografica (esordisce, infatti, sul grande schermo con piccoli ruoli nelle pellicole “Bachi da seta” di Gilberto Visentini e “La moglie ingenua e il marito malato” di Mario Monicelli), ottiene la popolarità desiderata ,partecipando a “La TV delle ragazze”, programma televisivo di Rai Tre , ideato e condotto da Serena Dandini . Autrice di caricature ironiche di icone del momento ( Sabrina Salerno e Francesca Dellera), fra il 1990 e il 1996 si consacra attrice comica grazie ai personaggi interpretati nei programmi RAI “Scusate l’interruzione”, “Avanzi” e “Tunnel” e ai ruoli da caratterista nelle commedie per il cinema: “Stasera a casa di Alice” di Carlo Verdone, “Donne con le gonne” di Francesco Nuti, “Parenti serpenti” di Mario Monicelli, “Selvaggi” di Carlo Vanzina e “Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica” di Lina Wertmuller. Protagonista negli stessi anni di spettacoli teatrali (“Nutella amara” , scritto con Corrado Guzzanti e Francesca Reggiani) , “Senza titolo” e “Questo spazio non è in vendita”, affronta con tenacia e caparbietà i postumi di un delicato intervento chirurgico cui si sottopone a causa di un aneurisma congenito all’arteria basilare, diagnosticatole a seguito di un malore. Quindi , pronta ad affrontare nuove sfide, fra il 2000 e il 2015, si cimenta con la regia dei monologhi : “Strana forte la gente”, “Rodimenti”, in collaborazione con Marco Bruno, Enzo Ferrara e Fabio Mureddu, “Poche idee ma molto confuse”, “Outlet”, scritto con Paola Cannatello , “Mamma , sei sempre stata nei miei pensieri. Sposati!” e “Disorient Express” , con la supervisione di Fabio Mureddu, non disdegnando cammei in film (“Nero bifamiliare”, noire di esordio del cantante Federico Zampaglione e “Le ragioni dell’aragosta”, commedia diretta da Sabina Guzzanti, presentata nel 2007 al Festival del Cinema di Venezia) e in trasmissioni Tv (“Facce da quiz”). Attualmente sul piccolo schermo in veste di opinionista e in teatro con la quarta stagione di repliche della pièce “Disorient Express”, ha affidato alla stampa alcune riflessioni sull’esistenza e sull’esperienza della malattia : “Dopo l’aneurisma , nel periodo della convalescenza, ci sono stati dei momenti molto difficili , dai quali mi sono ripresa solo grazie alla volontà , alla solidarietà dimostratami dalla gente comune e al grande amore che ho nei confronti della vita. Il solo fatto di essere viva,di avere ancora questo grande dono, ha fatto il resto. Oggi, penso a quanto accaduto come a un fatto molto lontano, anche se tutt’ora continuo a lavorare sul perfezionamento della mia deambulazione. E’ necessario cercare di superare l’angoscia che ti prende quando credi di avere di fronte un problema più grande di te. E’ fondamentale essere convinti di potercela fare; solo così si può riuscire ad andare avanti. Insomma, tutti i giorni faccio mia la frase di Charlie Chaplin in “Luci della ribalta” : “Sono morta mille volte e mille volte sono rinata”. La crisi è una grande opportunità per rinnovarsi” .

Redazione

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