Categories: Cronaca

Il clan dei casalesi sempre con un piede nella cosa pubblica

CASERTA- La nuova relazione della Direzione Investigativa Antimafia, quella che fa riferimento al secondo semestre 2015, presentato al Parlamento nelle scorse settimane, traccia un quadro sconfortante sul piano malavitoso nella provincia di Caserta. A fare da baluardo è sempre lei, la camorra, che continua ad imporre e nello stesso momento a corrompere le istituzioni. Un quadro che toglie quelle timide speranze di recupero rispetto agli anni passati.
La camorra ha cambiato volto e modo di operare. Non è più quella di una volta che si limitava a taglieggiare, ma oggi vuole ed entra nel sistema di potere. Tra arresti, pentiti e sequestri, il clan dei casalesi rimane il più feroce ed organizzato gruppo criminale della provincia di Caserta che punta sempre a corrompere la politica – si legge nella nota – il rapporta evidenzia anche come il clan dei casalesi abbia avviato quasi un patto federativo con le altre fazioni criminali. Gli esperti dell’antimafia evidenziano come il gruppo di Casal di Principe ha avuto contatti per la gestione comune del traffico di stupefacenti con i clan della Vannella Grassi (Napoli) mentre l’indagine Azimut la svelato un patto federativo con gli altri sodalizi casertani come i Frangoli-Pagliuca e gli Esposito, operanti tra la costa e la parte nord della provincia.
Gli affari loschi del clan dei casalesi si posta anche oltre regione toccando il Lazio e Toscana. Una camorra casalese molto più astuta rispetto al passato, con un occhio di riguardo sempre nella macchina pubblica. La Dia ha evidenziato come si sia concentrata nell’imposizione di slot machine e forniture obbligatorie di caffè.
I nuovi affari del gruppo criminale evidenziati dal rapporto “confermano l’interesse dei Casalesi, specialmente della fazione Zagaria, a condizionare l’andamento della pubblica amministrazione”. La Dia illustra l’operazione Medea che ha svelato il sistema ideato dai Casalesi per infiltrarsi negli appalti pubblici come quelli collegati dal ciclo integrato delle acque. La collusione con la politica è stata portata alla luce anche varie indagini e inchieste che si sono sviluppate nella provincia di Caserta indirizzate a scoperchiare le varie forme di collusione tra politica e camorra.

Redazione

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