Conte riveda tutto. Regionalizzare la ripartenza è il modello vincente

Un grande leader, un grande statista, ascolta i suggerimenti, ma è lui che prende le decisioni finali secondo una logica fattibile. Conte si è accerchiato di tanti esperti, ma alla fine sono uscite fuori delle ricette poco chiare e poco incisive. Quando si parla di convivenza col virus fa venire i brividi al cervello. È una tesi che va bene solamente quando hai tutto sotto controllo, e quando il contagio è ridotto ai minimi termini. In questo momento c’è una grande differenza regioni per regioni. Una parte d’Italia ha circoscritto il virus poiché ha subito minori danni, poi c’è una parte d’Italia che ha subito enormi danni, e fatica a uscire dal numero dei contagi. Quindi una politica attenta, che sappia decidere, non guarda a riaprire tutto ma, con cura, valuta come differenziare le riaperture. Purtroppo domenica non è stato così, Conte ha messo tutto in un unico calderone. E non va bene. La regionalizzazione in questo momento è il modello vincente, cosa sottovalutata per motivi che ancora non si capiscono. Ma i nodi, dopo questa tempesta, emergeranno tutti e le valutazioni le faranno i cittadini. L’Italia vive enormi danni sia sanitari sia economici, è opportuno non causare altri danni. Conte riveda tutto, e concentri l’attenzione sull’unico modello vincente: la regionalizzazione delle aperture. Il fallimento dell’Italia o la vittoria è nelle sue mani, e lui l’unico che pagherà gli errori commessi. In politica supera gli ostacoli chi sa prendere le decisioni.