È veramente difficile capire chi sarà penalizzato e chi usufruirà dei benefici della nuova legge europea sul copyright appena votata definitivamente dal consiglio europeo.
La nuova legge introduce l’obbligo per le grandi piattaforme come Google e Facebook di mettersi d’accordo (anche economicamente) con editori, giornalisti, fotografi e videomaker per la distribuzione di contenuti. La nuova legge obbliga anche la norma link tax (articolo 11), e obbliga i colossi del web a vigilare sui contenuti coperti da copyrigth che, sulla base dell’articolo 13, non potranno essere diffusi senza consenso. Dagli obblighi di legge vengono, tuttavia, esclusi gli organismi senza scopi di lucro (come Wikipedia), le start up e le piccole imprese. Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Finlandia e Svezia hanno votato contro, mentre Belgio, Estonia e Slovenia si sono astenuti.
Cosa succede adesso? Diciamo che i grandi colossi dovrebbero fare una selezione dei contenuti che veicolano sulle loro piattaforme. Se prima era tutto libero adesso si crea una voragine, poiché foto, link di testate giornalistiche online, video e altri materiali, dovranno avere il consenso. Questo significa che i colossi possono iniziare ad oscurare tutto quello che non ha un consenso. È del tutto evidente che per i grandi colossi è quasi impossibile chiudere accordi con tutti, quindi di sicuro adesso faranno una selezione certosina bannando tutto quello che non sarà contrattualizzato.
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