Che ci sia stata un’enorme leggerezza da parte del governo, da parte delle regioni, nel sottovalutare la seconda ondata, ormai è un dato di fatto di cui i cittadini ogni giorno prendono coscienza sempre di più. C’è rabbia, poiché tutto quello che sta succedendo si poteva evitare o perlomeno poter tenere sotto controllo. Così non è stato. Ed ora la sanità rischia di scoppiare sul serio.
“Sarebbe utile e necessario che lo Stato e le Regioni mettessero i medici nelle condizioni poter assistere tutti con una migliore organizzazione. Penso alle strutture ospedaliere spesso in deficit di organico, con reparti repentinamente trasformati per assistere gli ammalati Covid”. Lo scrive su Facebook il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli. “Penso all’assistenza territoriale abbandonata a se stessa. Non è accettabile che un medico di famiglia, ad esempio, debba da solo somministrare 800 vaccini o eseguire decine di tamponi in assenza di personale di studio o di un infermiere”, aggiunge Anelli che sottolinea: “Urge una nuova organizzazione dell’assistenza primaria”. Sono 42mila i contagiati tra medici e operatori sanitari durante il servizio.
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