Sab. Mar 25th, 2023

Se analizziamo i dati sul coronavirus si capisce che il virus è curabile forse più di una malattia tumorale. Infatti il totale dei casi in Italia al 13 aprile 2021, a 14 mesi dall’inizio dell’epidemia, è di 3.793.033, il totale dei guariti 3.158.725, gli attuali positivi sono 519.220, i deceduti 115.088. Cosa vogliono dire i dati? Che il virus è già curabile con la medicina tradizionale. Ci sono molti punti che non tornano, che evidenziano gli enormi errori commessi sin dall’inizio.

Ormai del virus non importa più a nessuno, per questo la gente non rispetta più nulla. Forse perché le persone hanno preso confidenza con il virus e non lo temono più come all’inizio. Esso è un virus polmonare, se attacca quelli allora i rischi sono elevati. Allora perché sin d’all’inizio non si è ragionato sulla struttura della malattia? Crediamo che ci sono state troppe leggerezze che hanno portato a determinare una situazione drammatica. Abbiamo avuto una scarsità di valutazione iniziale. I medici di base si sono limitati a fare gli scrivani. Tranne qualche eccezione, il resto ha rifiutato di curare i pazienti a casa. Un errore coperto dagli stessi organi istituzionali, che non hanno trovato, da subito, l’alternativa per coprire questa enorme carenza. Mentre loro non si muovevano dagli studi, altri medici, ospedalieri e non, sperimentavano l’effetto delle cure domiciliari. Scoprivano che se il virus veniva aggredito subito, anche prima dei tamponi, i pazienti non finivano in ospedale e guarivano usando medicine spesso adottate con altri virus influenzali. In questa fase il loro intuito è diventato una certezza. I numeri sono palesi: i guariti vanno a pari passo con i contagiati. E sono guariti usando le medicine a disposizione. Quindi se si fosse iniziato da subito a curare i pazienti a casa, già dai primi sintomi, come d’altronde si sta facendo oggi, i decessi sarebbero stati più della metà, poiché non si consentiva al virus di arrivare ai polmoni facendo peggiorare il quadro clinico dei pazienti, specialmente quelli fragili. Purtroppo le cure precoci sono ancora, dopo quattordici mesi, un fantasma. I medici di base, con rarissime eccezioni, non mettono i piedi in casa del paziente. Le unita speciali di continuità assistenziale sono un fantasma per lo stesso Ministero della Salute, la medicina di territorio è una terra di nessuno. Non abbiamo imparato niente in 14 mesi. Solo chiacchiere fatte in TV, ma di sostanza nulla. Il virus è pericoloso, ma se i numeri sono questi, tranne i casi gravi, si guarisce.