Siamo in presenza di quella che viene considerata la terza ondata, anche se la percezione è che mai siamo usciti dalla seconda. I cittadini iniziano a manifestare segni di cedimento nei confronti delle innumerevoli decisioni prese dai governi, Conte prima e draghi dopo. La situazione si fa sempre più delicata, anche perché il numero dei contagi aumenta a dismisura in diverse regioni italiane. A Brescia si è iniziato a trasferire i pazienti in altre province lombarde. A Milano i contagi continuano a salire impensierendo notevolmente le istituzioni che temono una saturazione degli ospedali. In Campania il presidente della regione ha imposto la chiusura delle scuole dal primo marzo. In emilia romgana molti comuni sono già entrati in zona rossa. Insomma, la situazione è delicata un po’ in tutte le regioni italiane. A preoccupare sono le tre varianti: quella Inglese, Brasiliana e Sudafricana, che mostrano segni di contagiosità maggiore.
Quello dei decessi sarà l’ultimo dato a crescere. Così come sarà l’ultimo che diminuirà. I modelli matematici, infatti, stimano che il numero di morti aumenterà fino a un picco spostato in avanti di circa 7-10 giorni rispetto alla curva dei contagi. L’Institute for health metrics and evaluation ha previsto che in Italia, da qui all’inizio di giugno, il numero di decessi potrà oscillare tra i 28 e i 33mila. Di questi almeno 4-5mila potrebbero verificarsi in Lombardia. Il picco di questa terza ondata dovrebbe essere raggiunto intorno al 20 marzo per poi, si spera, diminuire. Secondo alcuni esperti consultati dal Corriere, i cui dati sono stati incrociati con l’ultimo report fornito dal centro di ricerca statunitense Institute for health metrics and evaluation, il picco dovrebbe essere raggiunto intorno al 20 marzo. Lo stesso quotidiano ricorda che la “campana” epidemica ha un andamento non modificabile. In altre parole il contagio è ripartito ed intervenire ora, magari attuando restrizioni ancor più severe, servirà solo a limitare i danni. Numeri drammatici che non possono lasciare tranquilli.