Coronavirus: la fuga dal nord ha messo a rischio anche il sud

Il popolo meridionale è un popolo di emigrati. Sin dal dopoguerra le persone sono fuggite dal sud per trovare lavoro nel nord ricco e sviluppato. Questa emorragia non è più finita. Allo scoppio dell’epidemia c’è stata la corsa verso il sud. Si calcola che siano state più di sessantamila le persone, se non oltre, che in poche ore sono ritornate nel meridione. La fuga ha causato enormi danni al sud, portando violentemente il virus in viaggio per l’Italia.
“La ‘fuga’ dal nord verso il sud nelle prime settimane di marzo è stato un evento molto grave e certamente ha contribuito ad un incremento della diffusione del virus nelle altre Regioni. Ora la situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio – a dirlo è stato il capo della protezione civile Angelo Borrelli – Non abbassare la guardia, il virus non è ancora battuto. Nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia: il virus ha dimostrato di poter attraversare oceani e continenti”.
Le parole del capo della protezione civili sono condivisibili a pieno. È stata una macchia causata dalla leggerezza del governo, e oggi può arrecare notevoli danni al sud che, oltretutto, non ha la stessa sanità del nord. L’unico vantaggio che ha, è che c’è da subito al sud c’è stata la corsa alla difesa. Oggi è possibile arginare il fenomeno da contagio poiché le misure restrittive sono state rispettate e la diffusione non corre velocemente. Ora più che mai serve partorire un nuovo sentimento di comunità. L’atteggiamento dei meridionali che sono fuggiti al sud era frutto della paura di morire lontani dalle proprie case. Un timore che ha portato alla grande fuga. Dopo la fine dell’epidemia occorre costruire un paese nuovo, unito non solo sulla carta, ma nei fatti concreti, mettendo alla pari nord e sud. Non fare del sud, com’è successo finora, ancora un territorio sottosviluppato che serve per incamerare consensi. Questo non sarà più possibile. Il sud non lo permetterà più. Statene certi.