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Coronavirus: la Lombardia assaggia l’umiliazione subita dal sud

Sono trascorsi tanti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, mai l’Italia aveva subito qualcosa di grave com’è successo in questi mesi col coronavirus. Anche se tra mille difficoltà tutto filava liscio. Il covid ha dato la scossa. Ha modificato gli equilibri che erano stati scritti finora. Il nord si è ritrovato travolto da uno tsunami pandemico che l’ho messo in ginocchio. Dall’altra parte, il sud, ha reagito tempestivamente e si è salvato dalla forza devastante del virus. Tutto ciò ha evidenziato un paese diviso a metà a ruoli capovolti, con una differenza: il sud non si è tirato indietro ed è corso in aiuto del nord.
Dopodomani riapre la mobilità tra regioni. Si torna alla normalità, ma ciò ha aperto spaccature tra regioni. Al centro della spaccatura c’è la Lombardia, che a distanza di quasi tre mesi, non è riuscita a liberarsi del virus o perlomeno allentare la sua minaccia. A parte ciò che dicono i virologi, l’evidenza dei numeri fa sì che le regioni meridionali temono il contagio che possa giungere dalla Lombardia con l’apertura di tutto. Il timore c’è, proprio perché si avvicina la stagione estiva, e il sud è il cuore delle vacanze al mare. Molte regioni non volevano la riapertura generalizzata, ma volevano un allentamento graduale proprio per permettere alla Lombardia di far scendere i suoi numeri. Il governo ha deciso di no, e quindi molte regioni si stanno muovendo autonomamente per evitare problemi.
Questo vortice travolge la Lombardia che, oggi, si sente umiliata. L’esclusione dei suoi cittadini verso i mari del sud, ha fatto arrabbiare molti attori in campo. Il coronavirus sta facendo capire ai lombardi cosa significa essere esclusi, umiliati, offesi, com’è successo per oltre settant’anni al sud. Per tutti questi anni il sud ha subito le più grandi offese e torti da parte del sistema settentrionale. Il meridione ha subito in silenzio tutte le umiliazioni, anche perché la sua condizione era stata studiata e pianificata a tavolino dopo la fine della seconda guerra mondiale. Tutti si sono “sciacquati” la bocca sui problemi del sud. Tutti hanno usato il sud e i suoi problemi come macchina perfetta per confezionare il pacco elettorale che serviva per mantenere la comoda poltrona romana.
Oggi la Lombardia, per la prima nella sua storia, vive un problema. È un problema che la rende pericolosa. Sono definiti untori come il sud è stato definito terrone. Sono due aggettivi umilianti. Oggi la Lombardia assaggia l’umiliazione subita dal sud, e solo adesso può capire cosa significa essere considerati un male nonostante la colpa non è tua.

Redazione

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