“Il Dpcm del 3 dicembre 2020 e la circolare del Viminale sulla prevenzione e repressione degli illeciti in materia di artifici pirotecnici in vista delle festività di fine anno non escludono in alcun modo la vendita degli articoli pirotecnici, neppure nelle aree attualmente “rosse”, nelle quali gli esercizi commerciali possono vendere al pubblico gli artifici da divertimento nel rispetto della normativa vigente in materia”. A precisarlo in una nota è l’AssPi (Associazione Pirotecnica Italiana).
“Come associazione rappresentativa del settore ci teniamo a diffondere notizie che non mettano ancora di più in ginocchio una delle categorie più colpite dalla crisi per il covid. Ci sono oltre duemila aziende e diecimila lavoratori fermi da dieci mesi, con un fatturato crollato dell’85%. Come pirotecnici facciamo appello a tutti i cittadini affinchè si rechino solo ed esclusivamente in negozi autorizzati, alla vendita di fuochi d’artificio con licenza di Pubblica Sicurezza, utilizzandoli così come indicato sull’etichetta dei prodotti”, precisa Nobile Viviano, presidente di Asspi.
“Sappiamo che in alcune città i sindaci hanno diramato delle ordinanze per vietare la vendita dei fuochi d’artificio durante le feste ma è bene ricordare che su questa materia il Tar del Lazio, quello della Lombardia e il Consiglio di Stato, si sono già espressi dichiarando illegittime le suddette ordinanze contingibili ed urgenti riferite alla vendita dei fuochi d’artificio di Capodanno”.
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