Gio. Giu 8th, 2023

Ormai questa epidemia è diventata un fucile puntato contro i cittadini, e sono gli unici a subire il danno più grosso di questa enorme incertezza che si è impossessata in questi settimane intorno al virus. Ogni giorno un esperto si alza e propone di cambiare tutto perché il virus sarebbe diverso e non ha senso comportarsi come si è fatto in passato. Ma nessuno lo fa con una evidenza scientifica certa, e dice con certezza bisogna fare così.

Si è entrato in un vortice che chiamarla follia è poco. Si è fatta una imponente campagna vaccinale:  prima dose, poi seconda dose. Poi si è scoperto che la seconda dose non durava quel che si sperava, e quindi via alla terza dose. Ad almeno sei mesi della prima. Durata di nove mesi per il green pass, poi si è scoperto che quella protezione di sei mesi era troppo ottimistica. Cambio dei tempi di vaccinazione: cinque mesi. Anticipate, bisogna fare prima.

Nel frattempo sono circolate le prime ipotesi di durata della efficacia della terza dose: forse solo tre mesi. Quindi in Israele si è iniziato già a fare la quarta, sia pure con una campagna a singhiozzo: prima di corsa, poi frenata, ora ai più fragili. La domanda che sorge spontanea è quella che noi abbiamo ascoltato gli esperti, abbiamo avuto fiducia nella scienza, ma alla fine oggi non si capisce più nulla. L’impressione ormai consolidata è che non ne sappiano assolutamente nulla, e infatti ormai a pochi giorni di distanza dicono l’esatto contrario di quello che avevano appena assicurato fino a poco tempo fa.

Ora si parla di un nuovo siero che dovrebbe essere diverso da quello usato finora. Si sta pensando a un vaccino «ibrido». Se iniziano a produrlo ad aprile, per quando arriverà in Italia, saremo in piena estate, e Omicron come sempre è accaduto con il caldo se ne sarà sostanzialmente volata via. Come riposta il sole 24 ore, dalle autorità sanitarie arriva l’invito a percorrere altre strade, sia per motivi logistici ed economici, sia per interrogativi medici, dal momento che nessun vaccino, tra quelli somministrati negli ultimi decenni, è stato dato in richiami multipli così ravvicinati. Sia l’Oms che l’Ema ribadiscono che, al momento, non ci sono dati tali ha giustificare un’ulteriore immunizzazione di massa, neppure per contrastare Omicron.

Ma insomma, cosa devono fare i cittadini, che ormai si vedono bloccare la loro vita dai cosiddetti green pass e non riescono più a programmare la loro vita. Inoltre, la situazione economica per molti di essi è catastrofica. Quindi, per concludere, ci vuole più certezza che proclami, poiché il popolo non sa più a chi credere: le Regioni non ce la fanno più con queste regole e gli scienziati litigano su come mostrare i dati. Forse è il caso di sedersi tutti intorno ad un tavolo e fornire chiarezze al popolo italiano. Che ne ha proprio bisogno.