Crisi, rapporto Eurispes 2020, un italiano su tre chiede aiuto alla famiglia
C’è un’italia che viaggia al rallentatore. Già prima la situazione era difficili, con l’epidemia le difficoltà degli italiani sono aumentate. Le chiusure hanno portato molti soggetti a perdere il lavoro e sono andati incontro a difficoltà economiche rilevanti.

C’è un’italia che viaggia al rallentatore. Già prima la situazione era difficili, con l’epidemia le difficoltà degli italiani sono aumentate. Le chiusure hanno portato molti soggetti a perdere il lavoro e sono andati incontro a difficoltà economiche rilevanti.
Infatti il 28,5% dei cittadini afferma di aver dovuto ricorrere al sostegno economico della famiglia di origine nell’ultimo anno, ma solo il 14,8% ha chiesto aiuto ad amici, colleghi o altri parenti. Il 15,1% ha fatto richiesta di un prestito bancario e quasi il doppio ha effettuato acquisti rateizzando il pagamento (28,7%). E’ quanto emerge dal 33esimo Rapporto Italia di Eurispes.
Circa un decimo del campione ha chiesto soldi in prestito a privati (non amici/parenti) non potendo accedere a prestiti bancari (9,4%); tornare a vivere nella casa della famiglia d’origine o dai suoceri (10%); vendere/perdere dei beni (11,4%); ritardi nel saldo del conto presso commercianti/artigiani (11,8%). Sono di più invece gli intervistati che hanno pagato le bollette con forte ritardo (22,4%) e che sono stati in arretrato con le rate del condominio (18%). Per quanto riguarda particolari situazioni lavorative, sono molto simili tra loro le percentuali di quanti hanno accettato di lavorare senza contratto (15,4%) e hanno svolto più di un lavoro contemporaneamente (15,1%). Più di un caso su cinque sono state rimandate le visite mediche specialistiche (22,4%). Per quanto riguarda i consumi, gli italiani hanno rinunciato più spesso all’acquisto di una nuova automobile (37,3%), ma anche alle spese sulla casa (sostituzione di arredi/elettrodomestici 34,5% e riparazioni/ristrutturazioni 34,2%).