Categories: Cronaca

Cristiana Capotondi: ” La meglio gioventù del cinema italiano”

Primavera 2017. Roma, rione Trastevere, mercato ortofrutticolo. In fila, presso un bancone di verdura, l’attrice Cristiana Capotondi , attende il suo turno. Le signore che la precedono , riconosciutala, bisbigliano tra loro imbarazzate, mentre il signor Alvaro, titolare dell’esercizio, noncurante , continua a imbustare carciofi, fischiettando il ritornello di una celebre canzone romana. D’un tratto, interrotto dalla moglie, la “sora Elide” , avvicinatasi per avvertirlo della presenza dell’attrice, rivolgendosi alla coda delle massaie , esclama : “Oggi è proprio ‘n’giorno speciale!…mi’ moje m’ha detto che , tra di voi, ce sta ‘na celebrità…’n’attrice , ‘na certa Capotondi…mò , io, questa Capotondi, non la conosco mica!… Ma , se c’è sta davvero , se facesse avanti , che la spiccio prima!…” . “No, non si preoccupi, aspetto il mio turno!…” , risponde l’attrice , facendosi timidamente avanti. “Caruccia è caruccia, signorì!…ma , se non le dispiace, io preferisco la Bellucci… Monica ,è tutto ‘n’altro tipo!…”, commenta impertinente il signor Alvaro, continuando, “Scusi se me permetto , ma lei ,co’ ‘sta faccetta da bambina , giusto il seguito de “Giamburrasca “può fa ?…”. “Buon uomo, ma le sembra la manierea questa ?…” , prende la parola, facendosi largo tra le signore, un uomo sulla settantina, “La Signora Capotondi è una bravissima attrice, la “meglio gioventù” del cinema italiano!…e anche se ha un aspetto etereo ,da adolescente, in questi anni ha dato prova di essere un’interprete davvero matura!…” . “E va bene , a nonné , non t’arrabja, che avrò detto mai de male?…” , minimizza il commerciante, “Vorrà di’ che per scusarmi gli regalerò un chilo de’ puntarelle!…Lei che dice ,signorì, vanno bene , le gradisce ?..” .
“Voglio solo personaggi che mi somiglino, che non siano troppo lontani da me e che mi spingano a essere migliore di quello che sono , perché recitare è uno strumento e non un fine”. Così , dichiarava qualche tempo fa , nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale “Vanity Fair”, l’attrice Cristiana Capotondi. Nata a Roma, nel quartiere Monteverde , il 13 settembre del 1980, da padre cattolico e madre di religione ebraica , esordisce nel 1993 , a soli tredici anni,nella miniserie televisiva Rai “Amico mio” , cui seguono , fra il 1994 e il 1996, le serie “Italian Restaurant” ed “SPQR”. Protagonista di numerose pubblicità, che la rendono popolare presso il grande pubblico, debutta nel cinema grazie al regista Neri Parenti , che la scrittura per la cinepanettone “Vacanze di Natale ’95”, alternando al set partecipazioni a serie televisive Rai e Mediaset come : “Un nero per casa”, “Anni ’50” , “Anni ’60”, “Compagni di scuola”. Tornata sul grande schermo con la pellicola : “Christmas in Love” di Neri Parenti e con la più impegnata “Volevo solo dormirle addosso” di Eugenio Cappuccio, nel 2005 si laurea in Scienze della Comunicazione, presso l’Università La Sapienza di Roma. Vincitrice di un premio Nastro d’Argento per il film “Notte prima degli esami” di Fausto Brizzi , nel 2007, gira le commedie “Come tu mi voi” di Volfango De Biasi e il kolossal “I Viceré”di Roberto Faenza, adattamento dell’omonimo romanzo di Federico De Roberto. Matura cooprotagonista del remake televisivo della pellicola di Alfred Hitchcock “Rebecca , la prima moglie” , nel 2009 è diretta da Fausto Brizzi nel film “Ex” e nel 2013 da Giorgia Farina in “Amiche da morire”, ( pellicola per la quale si aggiudica un Ciak d’Oro e un Premio Flaiano) e da Pierfrancesco Diliberto (in arte PIF) ne “La mafia uccide solo d’estate”, film vincitore del “Torino Film Festival”, diretto da Paolo Virzì. Interprete nell’anno 2016/2017 delle fiction Rai “Io ci sono”, ispirato alla vicenda di Lucia Annibali, l’avvocato di Pesaro, sfigurata con l’acido da sicari ingaggiati dall’ex fidanzato Luca Varani e “Di padre in figlia”, saga familiare sullo sfondo della rivoluzione femminista, di recente ha dichiarato : “Le donne non dovrebbero rinunciare alla propria femminilità . Se si ispirano a un modello maschile ,rifiutando una parte di sé , magari potranno conquistare il successo ma non saranno veramente felici. Nella differenza tra uomo e donna c’è arricchimento : in un progetto di lavoro,ad esempio, si possono raggiungere obiettivi vantaggiosi proprio unendo caratteristiche e sensibilità diverse. Insomma , bisogna fare i conti con la nostra storia , veniamo da una cultura che assegnava alla donna il potere nella famiglia. Era quella la sua centralità. Nel mondo del lavoro oggi c’è ancora tanta strada da fare, siamo solo all’inizio di un cammino. E’ faticoso, certo, ma tutte le conquiste arrivano lentamente”.

Redazione

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