ROMA – Si può dire addio al posto fisso, quello che dà la garanzia di poter costruire un futuro. Nel 2017 nonostante si sia creato una condizione che ha visto l’aumento degli occupati, c’è da registrare che essi sono quasi tutti contratti a tempo. Secondo i dati diffusi dall’Inps, “si registra un saldo tra i flussi di assunzioni e cessazioni pari a +488mila”. Ma il totale si ottiene sommando “-117.000 contratti a tempo indeterminato, +58.000 di apprendistato, +10.000 stagionali e, soprattutto, +537.000 a tempo determinato”.
Le assunzioni stabili latitano: solo il 23,2%, scendere l’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni che si ferma al 23,2% nei dodici mesi del 2017 contro il 42% del 2015, quando era in vigore l’esonero contributivo triennale per i contratti a tempo indeterminato. C’è un forte incremento dei contratti a chiamata: +120%.
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