Leggendo un po’ le sorti della politica Italia, possiamo dire che negli ultimi sette anni c’è stata un’evoluzione che mette a rischio l’equilibrio democratico della nazione. Sembra che non ci possa essere un leader o non può esserci un politico vincente. Salvini e Renzi hanno vissuto questa linea confusa della politica. Tra i due c’è una differenza: Renzi non fu eletto e arrivò alla guida del governo, mentre Salvini è stato eletto ed è al governo del paese. Berlusconi pure fu eletto ed ha guidato il paese.
Tre leader di partito che nel loro insieme hanno vissuto e vivono tutti la stessa sorte: diventano i nemici di quella parte di popolo che non li ha votati. Quello che sta succedendo in questi mesi a Salvini è del tutto fuori luogo. Ha contro tutta quella parte politica che il popolo italiano non vuole e non vota più. Si attaccano a ogni cosa per far apparire Salvini il nemico del popolo. Con una differenza: il popolo continua a dargli fiducia perché la Lega è in testa nei sondaggi.
Anche Renzi ha vissuto la stessa sorte, da uomo di partito che doveva cambiare l’Italia, si è ritrovato a diventare il nemico di tutti. Errori ne ha commessi tantissimi, però ha dovuto subire anche attacchi da più parti, come oggi sta succedendo a Salvini, e come nel passato è successo a Berlusconi.
Sta diventando quasi un vizio di forma il nuovo stile della politica italiana. Uno stile che mette a rischio la formazione di una nuova classe dirigente. Una nuova via che possa mettersi alla guida della nazione e tentare di rimettere in ordine un sistema Italia che, ormai, viaggia verso il naufragio.
Il popolo è diventato più attento a quello che gli succede intorno, anche perché i problemi che deve affrontare quotidianamente sono davvero tanti. Ma è lo stile di attacchi continui che entra in gioco non appena un politico diventa leader e fa delle scelte, che confonde. Parte quella macchia che si chiama demagogia politica dei perdenti. È uno stile che si è formato con la discesa in campo di Berlusconi, si è consolidato con Renzi, e oggi continua con Salvini. La sorte di Berlusconi la sappiamo tutti, la stessa sorte si trasferisce a chiunque alza la tesa per diventare leader politico del nuovo corso. Renzi è stata la cavia di ieri, Salvini è la cavia di oggi.
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