I virologi da talk-show seguiti dai telepolitici, sin dall’inizio della campagna vaccinale ci hanno sempre detto che l’immunità di gregge si sarebbe raggiunta col 70% della popolazione vaccinata superiore ai 12 anni di età. Dopo un po’ hanno fatto marcia indietro ed hanno detto che occorreva l’80% perché ci sono le varianti, adesso si parla del 90%. Insomma, dell’immunità di gregge ci sta rimanendo soltanto il gregge.
È doloroso prendere atto che nonostante questo imponente chiacchiericcio da media a senso unico, chi la pensi diversamente viene deriso da chi vuole che veicoli una sola informazione e non ci sia il contraddittorio. Se organizzi le manifestazioni, ti interdicono l’accesso alle piazze; se non dai il preavviso, ti becchi un Daspo. Tutto sta succedendo per colpa dei vaccini, quelli che ci dovevano tirare fuori dall’epidemia in poco tempo. Siamo partiti da dicembre 2020 e, ad oggi, le cose non sono andate come si sperava. Finora si è data la colpa a chi non si è vaccinato, ma ora trovare un non vaccinato e come trovare un ago nel pagliaio visto che si è raggiunti l’86% di persone che hanno ricevuto il siero sperimentale. Purtroppo da quel dicembre 2020 molti dei seriati non hanno più quella protezione sbandierata a gran voce in tutti questi mesi. Oggi le uniche affermazioni che circolano sono la proroga dello stato di emergenza e la terza dose per tutti per essere sicuri.
La domanda è sempre la stessa, siamo sicuri che dopo la terza dose usciamo dall’epidemia? Risposta che non arriva poichè nessuno può dire con certezza cosa può succedere. L’unica certezza rimane la sperimentazione fino al 2023, quindi fino a quella data si possono iniettare altre dosi finché non si capisce di preciso l’effetto del siero. Per il momento la paventata immunità di gregge non c’è stata, bisogna attendere il futuro per capire dove si sta andando, sperando, e ce lo auguriamo di cuore, che questo virus muoia e ci liberi da questa tragica situazione.