L’alleato ce l’ha in casa, eppure Di Maio va a cercarli dove non dovrebbe. Al momento il M5S non ha le idee chiare su cosa fare per le prossime europee. Il movimento dei vaffa di Beppe Grillo ormai è morto è sepolto. Il movimento antieuropeista creato da Grillo oramai è andato in pensione. Il movimento di oggi è senza identità e, soprattutto, è più espressione si sinistra quindi andrebbe bene nella cordata Pse.
Pochi giorni fa Di Maio ha appoggiato la protesta dei gilet gialli francesi, proprio con l’intendo di trovare una sponda per iniziare un percorso per le prossime europee. Ma dalla Francia rispondono picche, e non vogliono saperne di allearsi con il M5S.
Sono molti i viaggi di Di Maio verso Bruxelles alla ricerca di alleati. Il vicepremier ha incontrato i polacchi del Kukiz’15, partito di estrema destra guidato dalla rockstar Pawel Kukiz e i croati del movimento populista Zivi zid. Ha dialogato anche con i finlandesi del Liike Nyt, incontrati a novembre anche da Davide Casaleggio. Gli incontri ci sono stati, ma ancora non esce fuori un leader e non esce fuori una linea politica comune. Anche perché si attende la mossa di Salvini e come antieuropeista è più affidabile di Di Maio, quindi le carte si possono rimescolare molto velocemente.
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