Difendiamo la grande industria del SUD, e il nord sarà inferiore

ROMA – Non è una guerra tra nord e sud, è soltanto il modo per dimostrare che il sud non è inferiore al nord, solamente che finora è sempre stato derubato da quella macchina di potere che esiste nella parte alta del bel paese. Il sud pure ha il suo potere, peccato però che è un potere criminale, che mette un freno allo sviluppo dell’intero meridione. Il malaffare al sud è un qualcosa costruito a tavolino, altrimenti non si spiega perché abbia avuto sempre un potere che nessun apparato politico di questo paese è stato in grado di sconfiggere.
Il nord ha sempre avuto timore del sud, ma è sempre stato aiutato a demolire queste paure. Il sud ha la più grande industria di tutta Europa, e non solo d’Italia. Questa industria ha un grande indotto che nessuno può mai imitare, e qualora questa industria parte, il nord diventa uguale a quello prima dell’unità d’Italia: povero.
L’industria del sud è molto più potente di quella del nord, non ha bisogno di capannoni, non ha bisogno di grandi macchine, non ha bisogno delle banche, non ha bisogno di nessuno. L’industria del sud può vivere di contanti tutti i giorni, i contanti li portano i turisti provenienti da tutto il mondo. Per far partire questa grande industria fatta di mare, monti, storia, cultura, tradizioni, cucina, agricoltura, artigianato, bisogna mettere alla porta la mafia, camorra, ‘ndrangheta, sacra corano unita, cacciarli a calci nel culo e rimpossessarsi del territorio che loro hanno deturpato e tenuto in ostaggio.
Anche la politica sarebbe sconfitta, poiché un sud forte delle cose che ha, non avrebbe più bisogno di elemosinare per avere uno spicciolo per campare. La politica non potrebbe più promettere, perché non ci sarebbe più nulla da promettere. Questa grande industria meridionale è potentissima, ripeto, vivrebbe di soldi liquidi tutti i giorni, e non chiedere prestiti alle banche per mandare avanti le macchine. E questo è l’aspetto che ha sempre preoccupato gli apparati lobbystici di questo paese. La liquidità di cui potrebbe avere in mano il sud, una volta che la sua macchina organizzativa si mette in moto per far emergere la sua industria, fa tremare il resto del paese.
Ci sono i primi timidi segnali che tutto ciò può succedere. Il primo maggio ha portato turisti un po’ in tutto il mezzogiorno, ed è l’avviso che la rotta sta già per cambiare, e l’industria del sud si è già messa in moto, occorre solo farla decollare del tutto credendoci tutti insieme.